Il Comune spegne gli amplificatori del rock Saltano i festival musicali sul Doss Trento
Niente musica, niente festa. Ancora una volta il Comune spegne gli amplificatori. Ancora una volta Trento si dimostra una città allergica ai giovani. Ancora una volta gli appassionati di musica si trovano a dover fare spallucce, prendere atto, sospirare e rinunciare a un concerto. A parte tutte le spiegazioni, i perché, le motivazioni, che chiariremo tra poco, il dato di fatto è uno solo, indiscutibile: a Trento è sempre più difficile suonare.
E non a caso usiamo il termine dato di fatto invece della parola «notizia», perché ormai queste chiusure non fanno quasi più notizia e sono la triste normalità.
A saltare saranno il SigghiWigghi Festival, fu RainFest, in programma il 10 e 11 giugno sul Doss Trento e l'Owl Festival , il 5 luglio sul Doss Trento, che aveva solo due mesi fa annunciato l'headliner, ovvero i mitici Gogol Bordello. Quest'ultimo, in realtà, si svolgerà comunque ma la location cambierà: dal verde del parco al cemento del parcheggio delle Ghiaie, quello più vicino al PalaTrento. Perché tutto questo? Il Comune ha deciso di non dare più il permesso per l'utilizzo del suolo pubblico del parco, perché i Festival creano disagi. A questo punto ci si aspetterebbe di trovare degli organizzatori sul piede di guerra, imbufaliti. Invece no: ci dicono, infatti, di aver trovato, tutto sommato, disponibilità e supporto da parte dell'amministrazione.
A dare notizia del divieto di musica sul doss Trento, tramite la propria pagina Facebook, è stata l'associazione di promozione sociale Dodicimilawatt, che curava l'organizzazione del SigghiWigghi.
Il Festival, che nelle prime otto edizioni si chiamava Rain Fest, è stato ribattezzato nella nona, quella 2015, SigghiWigghi in onore e ricordo di Roberto Sartori, tragicamente scomparso l'anno scorso in un incidente a Lasino, e che si occupava dell'organizzazione dell'evento, oltre a essere un grande appassionato di musica. La doppia cifra, comunque, non la si raggiungerà.
L'aspetto più curiosamente tragicomico della vicenda è che main sponsor, patrocinatore e «assassino» del Festival sono la stessa persona: il Comune di Trento. Il finanziamento al SigghiWigghi (un evento senza fini di lucro, gratuito e con un obiettivo sociale), infatti, avveniva tramite le politiche giovanili di Palazzo Thun e addirittura la data dell'evento era stata scelta dall'amministrazione: in un primo momento, mesi fa, gli organizzatori avevano proposto il 5 e 6 giugno ma, vista la contemporaneità con una gara ciclistica, proprio il Comune aveva indicato per il 10 e 11 l'ipotesi ideale. Poi, l'11 aprile scorso, la doccia fredda: niente permesso per il doss Trento.
Per alcune settimane si è provato a ragionare, capire e trovare una soluzione. Ma alla fine gli organizzatori hanno a malincuore gettato la spugna e annunciato l'annullamento della manifestazione.
«Siamo ovviamente dispiaciuti - ci dice Stefano Zanol , presidente di Dodicimilawatt - ma siamo anche contenti per la tanta solidarietà ricevuta. Il Comune ci ha proposto delle alternative, come l'Interporto, ma abbiamo deciso di declinare l'offerta: il doss Trento era la nostra "casa". Speriamo di non fermarci qui, di riuscire e resistere ed esistere, in qualche modo, in futuro. In nove anni non abbiamo mai avuto denunce, accuse o problemi e abbiamo fatto delle belle cose, apprezzate da migliaia di giovani. Mollare era l'ultima cosa che avremmo voluto, ma cambiare location in un mese era logisticamente impossibile».
Cinquanta persone avrebbero dato una mano nella due giorni, oltre agli otto del direttivo che dall'autunno scorso lavoravano per l'edizione 2016. Per la cronaca, ci sarebbe stata una band francese («Dopo quello che è accaduto a Parigi a novembre ci pareva suggestivo aver una band di lì»), ovvero gli ska punk Quartier Libre, oltre a tanti gruppi locali e alle due che avevano vinto il contest nei mesi scorsi («Per loro ci spiace molto, ci siamo sentiti dei vigliacchi perché quando hanno vinto era già nell'aria che avremmo avuto dei problemi»).
Per quanto riguarda l'Owl, ci spiega tutto Marco Parolin: «A inizio marzo avevamo fatto richiesta al Comune e un mese dopo, circa, ci hanno detto di no. Ma l'assessore Mariachiara Franzoia non ci ha lasciati per strada: ci siamo incontrati e ci ha dato delle alternative, oltre a supporto e disponibilità. Alla fine abbiamo deciso di non annullare e di spostare il Festival alle Ghiaie, nel piazzale di via Fersina. Certo, un po' ci dispiace, ma volevamo andare avanti perché siamo convinti che Trentino meriti una due giorni di musica e festa».
Dal prato al cemento, quindi. Ma la musica non si spegnerà. Con la possibilità di vendere più biglietti, considerato che al doss Trento il limite massimo d'ingressi sarebbe stato di tremila persone. Il 5 luglio con i Gogol Bordello ci saranno alcune band locali, in collaborazione con Upload, mentre il 6 spazio a dj e all' Holi Festival , una sorta di Color Run, ma da fermi.
Sull'Adige oggi in edicola l'assessore Mariachiara Franzoia spiega le ragioni della «scelta sofferta», che riguardano solo la tutela del luogo e non indano affatto una volontà di ridurre i festival musicali.