Monza, Ligabue morde i freni
«La gente non sa cosa vuol dire per me stare lontano dal palco per un anno. È un anno che non suono e non ne posso più». Luciano Ligabue è impaziente di tornare a esibirsi e oramai il countdown per il Liga Rock Park nel Parco di Monza il 24 e 25 settembre è partito.
Meno 17 giorni, recita la sua pagina Facebook, sulla quale ha pubblicato il video della sua ricognizione nell'area dove si sta montando il megapalco e che può accogliere fino a 100 mila persone, in arrivo da tutta Italia per festeggiare i 25 anni di «Urlando contro il cielo» (l'unica canzone mai mancata in tutti i concerti del Liga). «Sto pensando a come festeggiare - dice il rocker, ma senza svelare altro -. Ve lo dico quella sera lì». Già si sa, invece, che tra i tanti brani in scaletta ci saranno anche tre nuove canzoni di «Made in Italy», il disco che uscirà entro l'anno.
Oltre a «G come Giungla», già in radio, ci saranno «un tango e un fado portoghese», scherza Ligabue dal palco in allestimento («cosa non mi becco io da qua») ma con la voglia di cominciare a far «entrare in confidenza il pubblico con il nuovo lavoro». Il pubblico invece, nel concorso lanciato sui social, ha scelto di fargli cantare «Leggero». «Credevo potesse vincere qualcosa di più anomalo. Vogliono essere sicuri che ci sia. Ma ho dato un'occhiata ai risultati e magari faccio anche qualcuna delle canzoni arrivate seconde, terze o quarte».
Il palco, intanto, comincia a prendere forma. I giorni effettivi di lavorazione sono 8-10 per la struttura, poi è il momento dell'audio e delle luci, altri 6-7 giorni per i ritocchi e la macchina è accesa e funzionante: in tutto circa 25 giorni di lavorazione. A tutti questi giorni però bisogna aggiungere un'altra settimana per smontare tutto e, potete starne sicuri, in quel luogo ci saranno stati in tantissimi.