Dandy ed il mito degli Skiantos
Sono passati quasi tre anni, era il 12 febbraio del 2014, dalla scomparsa di Roberto «Freak» Antoni leggendaria figura del demenzial-punk tricolore con i suoi Skiantos. Proprio alla sua figura e a quella della band bolognese si lega il nome di Fabio Testoni nome di battaglia Dandy Bestia entrato nel 1979 negli Skiantos nati due anni prima. Proprio il chitarrista felsineo sabato sera, alle 21.30 , presenterà il suo live alla Bookique in una data in cui ripercorrerà le tappe del suo percorso di musicista insieme a Freak Antoni e presenterà inoltre in anteprima il suo album da solista «Giano» , appena uscito per Ala Bianca.
Un esordio da solista di Dandy (che compare in copertina girato al contrario) che segna una nuova stagione per il musicista che, entrato nel gruppo due anni dopo la formazione, ci è rimasto nelle sue varie incarnazioni, fino allo scioglimento, nel 2012. L'album «Giano» è stato prodotto da Oderso Rubini e vede la partecipazione di Alex Britti e Maurizio Solieri e contiene nove canzoni più una («Io dentro» compare anche in doppia versione, normale e orchestrale). Come il Giano Bifronte, la divinità dalla doppia testa, l'album è ricco di facce diverse. Il rock cantautoriale rimane la base delle canzoni, che usano ironia, malinconia, romanticismo, talvolta tornano al rock demenziale come in «Cappuccetto rosso», che sembra arrivare dritta dal repertorio degli Skiantos.
Fabio/Dandy qui si fa sentire in sfaccettature sia familiari, sia nuove e nel presentare questo disco ha raccontato: «Ho sempre amato Bob Dylan sia in versione acustica che in versione rock elettrico ma ho amato anche Donovan, Tenco più di tutti gli italiani, ma anche De André e Dalla. Ma chi ho amato più di tutti con la sua grande ironia e capacità di sintesi è stato Freak. Mi manca tantissimo ma le canzoni che abbiamo scritto insieme in oltre 35 anni sono ancora qui a rallegrarci e a farci sentire la vita un pizzico più leggera». Dandy Bestia, anche per Roberto «Freak» Antoni.
Posa dei pavimenti e impianto di riscaldamento a pavimento, come si procede? In genere, prima della posa delle piastrelle su una pavimentazione che copre un impianto di riscaldamento si attiva l'impianto stesso per una settimana. Il calore impostato si fa gradatamente aumentare fino a che non si raggiunge il massimo consentito dal sistema in uso. Dopo sette giorni s'incomincia a diminuire la temperatura a mano a mano per un'altra settimana, fino allo spegnimento. Questo espediente permette al pavimento di stabilizzarsi ed è una procedura necessaria, malgrado comporti una spesa non indifferente. In tal modo, infatti, si evitano possibili fessurazioni successive ai primi avvii della caldaia. In quanto ai battiscopa, l'ideale è posarli leggermente discosti dal pavimento. Inoltre bisognerebbe siliconarli in modo tale da permettere al pavimento di dilatarsi evitando spiacevoli sbriciolamenti degli stucchi.