Appaloosa, un flusso di note allo Smart Lab
Sono due fra le più interessanti realtà del rock italiano, gli Appaloosa, con il loro sound strumentale e la Fuzz Orchestra, nel segno dell’heavy rock, i protagonisti del live di domani, alle 21, allo SmartLab nell’ambito di UploadOnTour. Una serata aperta da due band iscritte al contest Upload, come i trentini Mondo Frowno e gli altoatesini Silent Moriah.
Del live abbiamo parlato con Marco Zaninello batterista degli Appaloosa, gruppo livornese in circolazione da quasi vent’anni che nel 2016 ha pubblicato il suo ultimo cd BaB.
Marco, come definiresti il sound degli Appaloosa?
Il primo aspetto riguarda il fatto che siamo un gruppo senza cantante e quindi ci esprimiamo attraverso gli strumenti. Nel tempo, suoniamo dalla seconda metà dei anni ’90, siamo cambiati anche come line up: avevamo iniziato con una batteria e due bassi e negli anni si sono aggiunti vari strument fra cui anche i synth. Il nostro vuole essere un rock molto d’impatto e ritmica.
Fra l’altro, ascoltando i vostri lavori fino all’ultimo BaB si nota la voglia di cambiare.
Siamo piuttosto inquieti e ci piace rimescolare le carte senza però perdere la nostra identità. BaB, ad esempio, è il lavoro dall’impronta più elettronica che abbiamo mai fatto come mood e stile anche se è interamente suonato.
Come vi ponete sul palco?
Per noi i live hanno un importanza fondamentale. Diciamo che registriamo i nostri dischi per poi poterli suonare in giro. Oltre a non cantare, non siamo neanche dei grandi chiaccheroni, quindi, per noi parla la musica e quando iniziamo non ci fermiamo più fino alla fine con i brani collegati l’uno all’altro in una sorta di unica canzone con un flusso di note continuo.
Aveta creato un vostro studio di registrazione, l’Orfanatrofio: quant’ è importante per una band avere una «tana»?
Dal 2011 abbiamo allestito questo studio per poter registrare i nostri dischi. È stata una mossa fondamentale arrivata dopo anni di investimenti e sacrifici per acquistare tutta l’attrezzatura necessaria, fra cui registratori analogici e quelli che possiamo definire come strumenti vintage che si uniscono alla tecnologia di oggi. Nel nostro «orfanatrofio» registrano anche altre band toscane ma non solo.
Ci sarà mai un brano cantato degli Appaloosa?
Come musicisti non ci siamo mai dati dei limiti. Mai dire mai, anche perché non sappiamo cosa succederà con il prossimo disco.