Bastard Sons of Dioniso, il nuovo singolo con video «Non farsi domande»
"I Bastard Sons of Dioniso hanno scelto il pezzo "Non farsi domande" come singolo per marchiare di rock la loro estate. Un brano, quello che viene lanciato oggi che è accompagnato da un videoclip, firmato da Stefano Bellumat, che segna anche la collaborazione del trio formato da Federico Sassudelli, Jacopo Broseghini e Michele Vicentini con il musicista di Trento Emanuele Lapiana. Da questa canzone è iniziata la nostra intervista con il trio".
Ragazzi che sound ha "Non farsi domande"?
"Dopo la parentesi acustica del nostro ultimo album "Sulla cresta dell’ombra", uscito a gennaio dell’anno scorso, volevamo ritornare con un sound più accattivante, anche perché è la dimensione live che ci diverte di più, e rispolverare quel graffio che ci contraddistingue".
Quindi come avete sviluppato questa produzione?
"Dopo diversi anni di collaborazione con l’amico e mago del suono Gianluca Vaccaro, che ci ha lasciato prematuramente, poco tempo fa, abbiamo affidato il mixaggio a Riccardo Parravicini (già tecnico per Marlene Kuntz, Teatro degli Orrori, Fabi, Silvestri, Gazzè, per citarne alcuni) che, dal suo studio di Cuneo, ha dato una marcia in più al mondo sonoro in libera uscita dal nostro covo di Vigolo Vattaro. Poi abbiamo delegato il mastering a Giovanni Versari, eccellenza italiana nel settore. Per capirci: la masterizzazione dell’album ?Drones? dei Muse, vincitore del Grammy 2016 come miglior album rock, è roba sua".
E per quanto riguarda il testo cosa racconta questo brano?
"Esprime una sensazione di presa di coscienza, quella necessità di riaccendere i motori dopo uno stallo causato dal crearsi troppe preoccupazioni, le troppe domande, appunto, che spesso ci intimoriscono a tal punto da non farci combinare niente per la paura di sbagliare. Non sempre, però, è facile fregarsene, e la difficoltà sta appunto nel riconoscere quali domande siano lecite e quali meno".
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Quanto rispecchia come mood sonoro quello che sarà il vostro prossimo album?
"Anche se nei nostri live la scaletta preve anche brani dei nostri esordi dal suono più ?grezzo? e un messaggio scanzonato, negli ultimi anni il nostro sound, come pure i testi, hanno assimilato le esperienze fatte. Il nostro intento sarebbe quello di proporre un progetto d’autore, immerso in un classico suono rock. I brani registrati finora sono molto soddisfacenti, stiamo curando nei minimi dettagli suoni e parole, a livello maniacale. Ci piace da matti".
C’è già una possible release date del nuovo cd?
"Non è ancora prevista una data ufficiale, ma in linea di massima sarà a metà autunno. A che punto siamo? Dobbiamo sbrigarci! La tabella di marcia prevede delle registrazioni quotidiane, ad eccezione dei giorni dove siamo fuori in live, da qui a fine estate. Abbiamo comunque già parecchio materiale buono registrato nell’arco di tutto l’ultimo anno".
Tornando al singolo c’è anche una featuring con Emanuele Lapiana aka il Nano: come è nata la vostra collaborazione?
"Lele è un grande artista e pensatore oltre che un amico; abbiamo chiesto "aiuto" a lui con i testi sia per velocizzare le tempistiche, ma soprattutto perché curiosi di come il suo metodo di scrivere potesse farci aprire nuovi orizzonti, darci spunti diversi altrimenti difficili da scoprire, per creare un linguaggio che legasse perfettamente col nostro suono. Il primo esperimento ci soddisfa appieno".
Parliamo invece del video girato da Stefano Bellumat.
"Abbiamo collaborato diverse volte con Stefano, in arte Joe Barba, e anche stavolta è riuscito a soddisfare le nostre pretenziose esigenze. In questo video dovevano esserci i Krampus e il Jenga: abbiamo casualmente scoperto le magnifiche opere del giovane e talentuoso scultore Luca Pojer, che costruisce impressionanti maschere di Krampus col legno, e cura pure i costumi. Il Jenga invece rappresenta la sfida con il proprio equilibrio, la tenacia, le regole da rispettare, i ragionamenti che siamo tenuti a fare.
Cosa prevede l’estate dei Bastard?
"Siamo ripartiti live da Brescia, abbiamo suonato la Nomi on the Rock, che ci aveva ospitati svariati anni fa. 17 a Belluno, 18 a Verona, 23 a Mantova e avanti, le successive date le trovate sul nostro sito.
Quello che è certo è che di sicuro, come consuetudine, i Bastard non andranno al mare, se non per suonare, perché abbiamo la scorza dura, ma anche delicata.