Los Vivancos: al Sociale flamenco show
Los Vivancos, sette fratelli uniti dalla passione del flamenco, arrivano domani sera, alle 20.30, al teatro Sociale, con Aeternum, il loro ultimo successo mondiale. Il secondo appuntamento della Stagione InDanza del Centro Servizi Culturali S. Chiara si annuncia come uno show capace di trascinare le folle, e non solo gli appassionati di flamenco.
«Los vivancos» propongono, infatti, spettacoli virtuosi in atmosfere da concerto rock, che sprizzano sensualità da tutti i pori.
Educati in diverse città del mondo Elías, Judah, Josua, Cristo, Israel, Aarón e Josué, ovvero Los Vivancos, mantengono un forte e fedele impegno verso la loro passione: «il baile». Così dopo gli studi al Conservatorio di danza spagnola a Barcellona, esperienze individuali con Rafael Aguilar, il Balletto Reale Scozzese e Joaquín Cortés, hanno deciso di fondare una troupe «di famiglia» che porta il loro cognome.
Ensemble trascinatore di folle, divenuto successo planetario con lo spettacolo 7 Hermanos (Sette Fratelli) nel 2007 - il loro primo lavoro comune che è valso una sterminata tournée in trenta Paesi del globo e milioni di spettatori - Los Vivancos approdano ora in Italia con l’ultima avventura creativa: Aeternum. Un grande show di flamenco con atmosfere da concerto rock in cui esplorano il paranormale, il sovrannaturale e il rapporto tra il bene e il male.
Coreografato e diretto da Los Vivancos, Aeternum conta su un team creativo internazionale di primo livello. Daniele Finzi Pasca, creatore di spettacoli come Corteo per il Cirque du Soleil, Donka, Nebbia e Icaro, collabora in Aeternum come consulente artistico, assieme a Julie Hamelin. La musica dello spettacolo è stata composta da Los Vivancos, mentre l’orchestrazione e la produzione musicale sono stati diretti da Fernando Velázquez, compositore di importanti colonne sonore quali quelle di Lo Imposible, El Orfanato (Nominata al Goya come Migliore Colonna Sonora) e fonde in Aeternum la musica flamenca con il rock, la musica classica e quella cinematografica, in una partitura di più di 400 pagine registrata in Ungheria dall’Orchestra Sinfonica di Budapest.
In un’alternanza di quadri coreografici d’effetto - costumi vampireschi e momenti di lotta per rappresentare il demoniaco alternati a intime atmosfere per riflessioni intorno all’amore e al bene - i sette straordinari interpreti inanellano numeri mozzafiato. Perché è la danza qui a parlare, quella con la D maiuscola, eclettica e dirompente.
Ad anticipare la serata, l’appuntamento con i Foyer della Danza organizzati in collaborazione con il Cid - Centro Internazionale della Danza di Rovereto. Alle 18, presso la Sala Medievale del Teatro Sociale, Paola Carlucci parlerà della nuova frontiera del flamenco.