Il Museo degli Alpini in città Ospitato a Torre Vanga
In occasione dell’adunata degli alpini, che avrà inizio il prossimo 10 maggio, il Museo storico delle penne nere, attualmente in fase di restauro e ampliamento, si sposterà temporaneamente negli spazi di Torre Vanga, dove verranno esposti alcuni dei reperti relativi alla storia del corpo ed alla vita dei militari durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Nel pomeriggio di giovedì è stato infatti sottoscritto il protocollo d’intesa tra il presidente dell’Ana Maurizio Pinamonti, il direttore del museo Stefano Basset, l’assessore provinciale per le politiche culturali Tiziano Mellarini e il direttore della Fondazione museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi per la cessione a titolo gratuito dei locali posti al piano terra, al primo piano e nel seminterrato dello storico edificio che si affaccia su Piazza della Portela. La nuova sede espositiva, dove verranno collocati anche dei pezzi di artiglieria da montagna, verrà inaugurata nei giorni dell’adunata, e rimarrà visitabile fino alla riapertura al pubblico del museo sul Doss Trento, prevista per il prossimo 3 novembre.
«Dato che i lavori di ammodernamento del museo degli alpini di Trento non termineranno che in autunno - ha spiegato Pinamonti, prima di sottoscrivere l’accordo - abbiamo pensato, grazie alla disponibilità dimostrata dalla Soprintendenza ai beni storico culturali della Provincia, di trasferire parte della collezione del museo presso Torre Vanga, dove verrà creato un percorso di visita specifico sulla storia del corpo, per la città, le scuole e gli alpini».
All’interno della torre, a quanto riferito dallo stesso curatore Basset, troveranno posto reperti e manufatti relativi alla storia delle penne nere, dalla nascita ai giorni nostri, con allestimenti interattivi e multimediali per far conoscere la quotidianità dei militari, in guerra come in periodo di pace. Al piano terra ed al primo piano verranno collocate uniformi, armamenti e oggetti di uso comune tra inizio e metà Novecento, mentre nel piano seminterrato verranno esposti dei pezzi di artiglieri di montagna. Verrà inoltre ricostruita una trincea vera e propria.
«Dato che ci troveremo nel quartiere della Portela - ha concluso Basset - è nostra intenzione creare anche un collegamento con i tragici bombardamenti della zona avvenuti nel 1944, che portarono alla morte di 200 persone. In tal senso, verranno realizzati dagli appositi simulacri e esposti degli ordigni inesplosi, disinnescati e recuperati».