Il terrorismo visto da padre e figlia

Arriva in sala oggi Dopo la guerra, un film di Annarita Zambrano, con protagonisti Giuseppe Battiston (nella foto), Barbora Bobulova e Charlotte Cétaire.

Il film racconta del terrorismo, anche se non è una storia reale. Sarà in sala da oggi a Trento al cinema Astra.

Ambientato a Bologna nel 2002, con la protesta contro la riforma del lavoro. L’assassinio di un giusvalorista, Marco Biagi, riapre vecchie ferite politiche tra Italia e Francia. Marco, ex-terrorista, condannato per omicidio e rifugiato in Francia da 20 anni grazie alla dottrina Mitterand, che permetteva agli ex terroristi di trovare asilo oltre Alpe, è sospettato di essere il mandante. Quando il governo Italiano ne chiede l’estradizione, Marco decide di scappare con Viola, la figlia adolescente. La sua vita precipita, portando nel baratro anche la famiglia, che, da un giorno all’altro, si ritrova costretta a pagare per le sue colpe passate.

La storia evidentemente prende spunto dalla vicenda di Marco Biagi, ma è lo spuntoa per raccontare una vicenda particolare e i rapporti tra Italia e Francia, Paese quest’ultimo che negli anni ’70 fu vissuto come una sorta di rifugio per molti terroristi in fuga.

La regista, Annarita Zambrano, è nata a Roma, ma vive a Parigi. Ha realizzato diversi cortometraggi selezionati dai più rilevanti Festival cinematografici internazionali: Ophélia, in competizione ufficiale al Festival di Cannes 2013; Tre ore, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, nel 2010; À lalune montante ha esordito nel 2009 alla Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia mentre Andante mezzo forte fu scelto dalla Berlinale nel 2008. Nel 2013 ha diretto per Rai e Ciné+ L’Âme noir du Guèpard, documentario che analizza attraverso una dimensione politica il capolavoro di Luchino Visconti. «Dopo la guerra» è il suo primo lungometraggio ed è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2017, nella sezione Un Certain Regard.

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