Chef Rubio on the road con i camionisti in trattoria
Ristoranti in prossimità delle reti stradali, che offrono il miglior rapporto qualità-prezzo, vere e proprie "chicche" conosciute talvolta, solo da una ristretta clientela di affezionati. Torna in tv Chef Rubio (all'anagrafe Gabriele Rubini), che si metterà in viaggio per andare alla scoperta dei ristoranti frequentati dagli autotrasportatori. In onda da giovedì 10 maggio in prima serata su Dmax (canale 52) e Nove con 'Camionisti in trattoria'.
Nato a Frascati, rugbista in Nuova Zelanda, scopre lì la passione per la cucina: tornato in Italia si ritira dai campi da gioco nel 2011, per un infortunio al crociato, poi approfondisce le conoscenze culinarie con un corso chez Gualtiero Marchesi. Dal 2013 è in tv.
"È ora de partì per un viaggio! Destinazione? La cucina vera e della tradizione. E c'è solo una categoria di persone che conosce bene quello che cerco: i camionisti. Voglio capire se l'antico adagio che dove si fermano loro se magna bene corrisponde alla realtà".
Lo chef spiega: "mi sono molto divertito, abbiamo fatto tanta strada, ma soprattutto ho mangiato tanto. E' stata una sorpresa anche per me, nella maggior parte di queste trattorie o di questi ristoranti, si mangia davvero bene, addiririttura meglio di locali pretenziosi dove spendi una barca di soldi e poi offrono piatti assolutamente non all'altezza. Abbiamo voluto costruire con questo programma un racconto gastronomico ma soprattutto un ritratto del nostro paese dal punto di vista di chi lo conosce come il palmo della propria mano: i guidatori di tir che macinano chilometri e che, come "marinai di terra", sono a conoscenza di segreti che non vengono rivelati al primo che passa". Per farsi aprire le porte delle più buone e nascoste trattorie d'Italia, Rubio verrà iniziato alla vita da camionista, provando sulla propria pelle il loro stile di vita.
"In ognuna delle sei puntate percorro un tratto stradale in compagnia di tre diversi camionisti (una sorta di staffetta) che mi ospitano a bordo dei loro mezzi per portarmi nel loro "posticino" preferito. Qui incontro i cuochi e i proprietari, entro in cucina e mi faccio raccontare le loro specialità. Poi assaggio il menu che mi viene suggerito dal mio compagno di viaggio. E alla fine decido chi dei tre camionisti è stato la migliore guida, quello con cui ho vissuto l'esperienza più interessante, sotto tutti gli aspetti". Rubio tiene a precisare che il tour gastronomico ha toccato "il Nord e il Centro. Ci siamo fermati a Eboli. Se ci sarà una seconda stagione prenderemo in considerazione anche il Sud e le Isole".
La cosa che più importante per chef Rubio è quella di essersi trovato davvero in sintonia sia con i guidatori di Tir che con i ristoratori. Poi un bel modo per scoprire delle località che non conoscevo".
Cosa si vince in ogni puntata? "Nulla di particolare.- risponde - un calendario con delle mie foto che verrano appesse nella trattoria che mi ha colpito di più. I criteri di giudizio saranno particolari, oltre alla qualità del cibo conterà l'empatia". Il 22 maggio esce in libreria per Rizzoli Il primo libro di fotografia di Rubio dal titolo "Mi sono mangiato il mondo". "E' un libro di foto e storie. Io non scrivo ricette, credo che chi conosce davvero la cucina alla base, non ha bisogno di dare lezioni". "Si tratta di un racconto personale, in immagini e note scritte. Scatti che ho fatto nel corso dei miei viaggi -luoghi e persone che, raccolte tutte assieme, dipingono un affresco personale". Un libro che permette al lettore di muoversi dalle favelas ai grattacieli, di camminare di notte tra i banchi di un mercato e di tuffarsi coi bambini in un fiume affollato, di seguire i combattimenti tra i galli e l'essiccatura delle alghe