«Il Museo punto di riferimento per tutti»

Il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ha un nuovo e giovane direttore, David Gruber.Nato e cresciuto a Bolzano, ha 34 anni. Ha studiato a Vienna e ha conseguito prima la laurea in astronomia, poi un dottorato in astrofisica a Monaco di Baviera. Dal 2013 ha gestito il planetario di San Valentino, mentre dal 1° agosto è il nuovo direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. È sposato e ha due figli.

Igor Bianco e Verena Girardi, della Ripartizione musei dell’Alto Adige, lo hanno intervistato.

A partire da mercoledì, 1° agosto dirigerà il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. Quali obiettivi si pone a riguardo? Ha in mente qualche progetto particolare?

David Gruber: Il mio obiettivo è fare del museo un punto di riferimento in materia di formazione e mediazione scientifica per tutte le persone, che vivono in Alto Adige, che possa anche porre un accento su temi scientifici attuali, come ad esempio la tecnica genetica. Non vorrei invece in questo momento sbilanciarmi su progetti concreti e in special modo sulle future mostre, perché per fare questo c’è bisogno di una fase di rodaggio. Comunque l’ampliamento e il restauro del museo ed il rinnovamento della mostra permanente sono sicuramente due progetti importanti, a cui hanno già dato il via i miei predecessori e che ora si tratta di realizzare.

Che ruolo giocherà la ricerca?

La ricerca al museo, anche in collaborazione con altri istituti di ricerca in Alto Adige e fuori dall’Alto Adige, giocherà un ruolo fondamentale, perché per poter apprezzare adeguatamente il nostro ambiente e per gestire il nostro habitat a lungo termine, dobbiamo capire bene la natura ed elaborarne e comunicarne bene i risultati della ricerca.

Quali sono i punti di forza del museo rispetto ad altri musei di scienze? E cosa si potrebbe migliorare?

I grandi punti di forza del museo stanno sicuramente nella sua attività di ricerca e di mediazione. Per quanto riguarda invece la mostra permanente, in parte obsoleta, a mio avviso c’è urgente bisogno di riguadagnare terreno. Il suo rinnovamento avverrà al più tardi durante la ristrutturazione del museo.

Per essere un direttore di museo, lei è relativamente giovane: Come dovrebbe approcciarsi ai giovani il museo?

Per attirare i giovani, un museo deve proporre manifestazioni con carattere di avventura e di divertimento. Una delle tante possibilità ad esempio è la „gameification”, ovvero rendere la visita al museo un gioco o un’avventura appassionante. E in generale naturalmente la regola è che la comunicazione verso l’esterno deve svolgersi nel linguaggio dei giovani, per poterli raggiungere. Questo implica ad esempio l’uso dei social media nel lavoro di mediazione.