Intrighi e vendette nel triangolo lesbico
Intrighi, vendette, colpi bassi, gelosie nella corte della regina Anna, nel triangolo lesbico di La Favorita di Yorgo Lanthimos, in concorso a Venezia 75, accolto con applausi dalla stampa nelle proiezioni riservate e all’incontro con il cast. Quasi come a Hollywood? «C’è tanta rivalità certamente, ma lo spirito competitivo non è solo nel cinema, accade in tutti i settori» dice Emma Stone, una delle tre magnifiche protagoniste, con Olivia Colman e Rachel Weisz (assente per imminente maternità) che mettono subito al secondo giorno di festival l’ipoteca sulla coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.
Lanthimos (i potenti e controversi The Lobster, Il cervo sacro) racconta la sfida, anche di seduzione omosessuale tra due dame, Abigail Masham (Stone) e Sarah Churchill (Weisz), per diventare unica, potente favorita della regina Anna Stuart (1665-1714), a capo del regno d’Inghilterra, depressa, instabile, ‘bambinà. Gelosie violente e manovre politiche, capricci che cambiarono vite di milioni di persone per la guerra Inghilterra - Francia che dominò tutto quel periodo storico.
Tre donne protagoniste in un film è piuttosto raro, per questo il regista greco, che ci ha messo 9 anni a fare il film, osserva: «spero si possa considerare un piccolo contributo al tempo del #metoo. I registi sono uomini, lo sguardo maschile la gran parte dei casi le vede fidanzate, oggetto di desiderio, questa è una eccezione: al centro di The Favourite ci sono tre donne, fantastiche e orrende come ogni essere umano».
Per un caso la carriera di Olivia Colman incrocia due volte la Corona: oltre alla viziata Anna è nella terza attesa stagione della serie Netflix The Crown la regina Elisabetta II, al posto di Claire Foy, le cui riprese sono in corso. «Le due regine non hanno nulla in comune», ha detto la Colman tenuta al riserbo.
Coincidenze curiose: l’apertura della mostra con Il Primo Uomo di Damien Chazelle ha visto i riflettori accendersi sull’astronauta Ryan Gosling - con Emma Stone la coppia stupenda di La La Land - e su Claire Foy, la moglie di Neil Armstrong nel film.
«È stato bellissimo recitare questa regina bambinesca, che non ha fiducia in se stessa, che la cerca negli altri, che non sa se è davvero amata da queste dame o usata, una donna che ha troppo potere e troppo tempo per usarlo», dice l’attrice, classe 1974, una capacità interpretativa incredibile, degna della migliore tradizione inglese. Le scene di sesso lesbo? «Non abbiamo inventato inventato niente, da tempo si fa così», hanno scherzato le attrici. «Siamo stati insieme tutti noi prima di girare in quelle fantastiche location - che Lanthimos inquadra di grandangolo contribuendo ad una prospettiva particolarmente suggestiva di questa misconosciuta storia - per tre settimane, abbiamo imparato a conoscerci, a fare amicizia, così il sesso ci è venuto facile», dice la Stone, sottolineando se ce ne fosse bisogno che è tutto finto. Nel film è Abigail, una dama caduta in disgrazia, vittima di violenza, venduta dal padre, «ma è una donna che ha deciso di sopravvivere e puntare su se stessa e alla fine ce la farà».
«Le donne sono complicate, straordinarie: una storia come questa le esalta», prosegue Lanthimos ormai un expat del cinema.
Un film in Grecia? «Se trovassi una storia giusta da raccontare nel mio paese ci tornerò molto volentieri. Ho cominciato a fare cinema lì, si lavorava grazie alla generosità e all’amicizia di chi magari ti metteva a disposizione la casa per farti fare le riprese o lavorava quasi gratuitamente come attore. Un film in costume a Londra come La Favorita non lo avrei mai potuto realizzare, ma io, il mio cinema sono il frutto di quell’epoca giovanile».