Romanticismo in chiave afro con la Dance Factory al Sociale
Una spettacolo capace di sorprendere per i toni, i colori e l'energia prorompente dei danzatori di The Dance Factory , per le scene dipinte da William Kentridge e per la colonna sonora originale di Philip Miller che cita e reinterpreta quella ottocentesca di Charles Adam.
Queste le forme di Giselle il balletto del repertorio romantico rivisitato in chiave afro e contemporanea rivisto nella versione della coreografa sudafricana Dada Masilo che apre questa sera alle 21 sul palco del Sociale la Stagione InDanza 2018/2019.
Alla sua quarta rivisitazione di un classico del repertorio accademico, Dada Masilo, coreografa e danzatrice sudafricana da anni trionfatrice delle scene mondiali, ha raggiunto, secondo molti, l'apice della sue produzione dopo Romeo e Giulietta, Il Lago dei cigni e Carmen.
La sua Giselle racconta in chiave afro e a ritmo contemporaneo la vicenda della contadinella morta di crepacuore dopo aver scoperto che il suo amato è promesso a un'altra. Le Villi, spiriti femminili che costringono gli uomini a danzare fino alla morte portano Giselle fuori dalla tomba con l'intento di punire l'uomo che le ha tradite ma lei, nell'archetipo ballettistico ottocentesco, lo perdonerà. Nella versione di Dada Masilo, invece, il perdono non è contemplato. Myrtha, la Regina delle Villi, assume le fattezze di un Sangoma - guaritore, sciamano ed esperto di magia tradizionale - che invita le Villi, spiriti di antenati, a inglobare Giselle nel loro gruppo. Non si tratta qui di ragazze tradite e afflitte, ma di qualcosa di più spaventoso. Sono donne morte straziate dal dolore che vogliono vendetta. I loro spiriti, infatti, potranno essere liberi solo se otterranno la morte di chi le ha fatte soffrire.
Masilo rilegge la vicenda con occhi di donna africana di oggi, calando l'immaginario della storia in un villaggio rurale del Sudafrica (sul fondale ci saranno due bellissimi disegni di William Kentridge), e unisce le musiche Philip Miller, con gli squarci melodici di Charles Adam. In fase di creazione Dada Masilo ha affermato: «È una grande sfida rivisitare un altro classico senza ripetermi. Questa creazione non ha nulla a che fare con il perdono, ma tratta temi come l'inganno, il tradimento, la rabbia e la sofferenza. Sto lavorando a nuovi movimenti e sto cercando di spingermi oltre sull'aspetto narrativo. Nel balletto tradizionale, l'intreccio narrativo è molto chiaro, ma la psicologia dei personaggi non è molto indagata, io vorrei andare più in profondità, e creare delle Villi che siano davvero feroci».
Da ricordare come al termine dello spettacolo sia previsto un incontro aperto al pubblico proprio con Dada Masilo.