I laghi di Salomon, polifonia di immagini
Una polifonia di immagini dei laghi trentini che intreccia il tema naturalistico al vissuto della gente, immortalata in diverse situazioni e condizioni ambientali lacustri.
È la nuova opera del fotografo trentino Giorgio Salomon, uscita in questi giorni per Publistampa: Laghi. Paesaggi umani e coscienze naturali del Trentino, (240 pagine, 32 euro) (curato da Alessandro Miorelli e Giorgia Salomon) e che sarà presentato martedì 18 dicembre 2018 alle ore 17 presso la Biblioteca Comunale di Via Roma a Trento in Sala degli affreschi.
Il libro non è un semplice libro di fotografie dei laghi trentini, ma vuole cogliere anche momenti di vita quotidiana e soprattutto si avvale di contributi testuali di esperti provenienti da mondi diversi che offrono un punto di vista multiforme sulla relazione uomo-lago (dal giornalismo alla scienza, dall’arte al gusto, dalla filosofia alla geografia, dalla sociologia alla linguistica, dalla storia alla poesia, dalla narrativa alla religiosità).
Il libro contiene tra l’altro l’ultimo scritto di Franco Filippini, che di Salomon fu grande amico e collega di lavoro e con cui ha realizzato opere e progetti importanti. Il giornalista pochi giorni fa riuscì a consegnare il suo testo e poi purtroppo ci ha lasciato. Non è un testo di analisi, non è un reportage: è un delizioso racconto breve sul desiderio di un uomo di volersi riappropriare del lago, del suo silenzio a lungo desiderato e purtroppo interrotto dal vociare allegro di ragazzini e dalle richieste di una persona. Filippini dimostra anche in questo breve scritto di essere in sintonia con Salomon, una sintonia a lungo costruita e coltivata, perché in poche pagine riesce a condensare il rapporto tra un uomo e il lago e il desiderio di pace che sanno emanare questi specchi d’acqua.
È qui che si concentra il lavoro proposto da Giorgio Salomon con un reportage fotografico che percorre gli specchi d’acqua trentini inquadrando soprattutto la gente che li frequenta. Non si tratta di una classificazione esaustiva e nemmeno di un repertorio naturalistico, bensì di una ricognizione occasionale alla ricerca della vita oggi sui «Laghi».
Una serie di paesaggi umani in cui l’azione antropica si intreccia con una dimensione naturale fatta di mobilità delle forme, dei confini e delle coscienze.
In questo lavoro di Salomon, i laghi diventano veri specchi di vita con modi, espressioni, attività di chi li vive, sia al lavoro sia nei momenti di svago. Si ritrovano pescatori, manutentori, turisti, sportivi, passeggiatori in solitudine o in gruppo che manifestano una relazione speciale con i laghi e le loro forme. La vita trova in questi preziosi frammenti d’acqua, inseriti tra le montagne, esempi di differenti relazioni estetiche, comportamenti sociali, immaginazioni simboliche, espressioni economiche e di gusto, che si scoprono in questo percorso fotografico di Salomon e soprattutto negli occhi della gente sui «Laghi».
Le suggestive fotografie sono corredate da testi, tra gli altri, di Franco de Battaglia, Marco Boato e Paola Giacomoni.