Curly Frog & the Blues Bringers venerdì 4 live al Chistè di Trento
Primo live del 2019 per i Curly Frog & the Blues Bringers che suoneranno, domani sera, 4 gennaio, alle 20.30, al Nuovo Bar Chistè in via Brennero a Trento, per l'evento organizzato da Giuseppe Marchi.
Il gruppo nasce nel gennaio 2012 ed è inizialmente composto da 4 giovani musicisti, Samuele Ghezzi (voce/armonica/sassofono), Alessandro Ruocco (batteria), Andrea Ruocco (contrabbasso) e Paolo Tiago Murari (chitarra), che in realtà collaboravano già da molto tempo insieme, seppur in diverse formazioni a cui si aggiunge poi Francesco Mosna.
Un vero e proprio caleidoscopio che passa da tre forti poli d'attrazione: il blues, il rock 'n roll ed il jazz. Difficilmente collocabile il suono del gruppo ha un dato fondamentale imprescindibile: la libertà, il rischio dell'improvvisazione. Si chiamano "Curly Frog & The Blues Bringers" che deriva dalla copertina del vinile del '69 di Muddy Waters "After the Rain", dove Mud tiene in mano una rana. La musica che scaturisce da questa line up è il risultato di un "sound" che nel corso degli anni, ha amalgamato i cinque musicisti attraverso esperienze e contaminazioni musicali tra le più disparate. Gran parte di quello che suonano è però frutto della loro improvvisazione che è il fattore che li contraddistingue.
Il 27 ottobre 2012 si aggiudicano il 1° premio al CoverOltreFestival suonando 3 brani del leggendario Ray Charles Robinson. Successivamente, nell' estate del 2013 presso il "Gulliver Studio", grazie al premio vinto, hanno registrato il loro primo album "Bluesabilly" con quattro canzoni originali e sei cover. Il 2014 è stato un anno di rinnovamento e cambiamento. Fondamentale il ritorno di Francesco Mosna alla chitarra e la creazione di varie possibilità sonore in diverse situazioni. Nel febbraio 2015 sono volati a Berlino per incidere il loro vero e proprio disco "OWT" (composto da 14 brani originali) presso lo studio analogico con strumentazione vintage "Lightning Recorders". Nell'ottobre del 2015 si sono aggiudicati il primo premio al concorso "Music 4 the Next Generation" reinterpretando in stile bluegrass la danza ungherese n°5 di J. Brahms insieme all'orchestra classica Haydn.