Ramazzotti: «Nel mondo con il mio circo musicale»
Una novantina di show in oltre trenta paesi per Eros Ramazzotti che è ripartito per un nuovo giro del mondo, sempre accompagnato dalle sue canzoni.
La lunghissima carrellata di date live, dall’Europa agli Stati Uniti, passando per il Sud America, si intitola «Vita ce n’è world tour» e ha preso ufficialmente il via domenica sera dalla Olympiahalle di Monaco di Baviera, con un tutto esaurito da 15.500 persone nel palazzetto bavarese e dopo la data zero di qualche sera fa a Mantova.
«Siamo come una famiglia - ha detto Ramazzotti - o un circo fatto di musica che viaggia in giro per il mondo». I concerti già annunciati sono 81, ma le intenzioni sono quelle di arrivare a quota novanta, pensando anche ai numerosi sold out già fatti registrare e che chiamano un’ulteriore aggiunta di appuntamenti dal vivo.
L’occasione, per Ramazzotti che di recente è salito sul palco del Festival di Sanremo in qualità di superospite, è anche quella di celebrare con un imponente impegno live i suoi trentacinque anni di carriera.
Nella scaletta dello spettacolo ci sono venticinque canzoni, da «Vita ce n’è», che apre lo show assieme alla proiezione di un gigantesco albero della vita, lo stesso che Eros ha voluto tatuarsi, fino a «Più bella cosa» e attraverso atmosfere ed epoche musicali diverse che abbracciano oltre tre decenni di musica. Con lui, sul palco, una squadra più che una band, composta di musicisti sui quali Ramazzotti ha deciso di puntare per i prossimi lunghi mesi di tour.
Tra questi, anche Eric Moore alla batteria, Scott Paddock al sassofono e le coriste Monica Hill e Giorgia Galassi, ciascuno con propri momenti dedicati durante il concerto. «Ho trovato la giusta combinazione nella band - ha spiegato l’artista appena sceso dal palco - e darò spazio a tutti durante il tour. La più grande soddisfazione è mandare a casa le persone felici alla fine dello spettacolo».
Nello scorrere delle canzoni non mancano le dediche personali di Eros, come nel caso di «Buonamore» («Auri questa è per te» dice dal palco), inserita nel nuovo album e scritta per la figlia Aurora, a 23 anni di distanza dalla prima canzone che Ramazzotti le aveva dedicato. Un dedica c’è anche su «Il buio ha i tuoi occhi», con la quale Ramazzotti saluta Adelio Cogliati, suo storico autore, scomparso di recente. I successi della carriera trentennale ci sono praticamente tutti nel nuovo spettacolo: da «Favola» a «Dove c’è musica», «Terra promessa», «Adesso tu», ma anche «Una storia importante» e diversi altri titoli tra i più cantati, anche dal pubblico di Monaco, del suo repertorio. Ramazzotti canta ma suona anche, una chitarra che per un momento a Monaco è sembrato che non volesse abbandonare tanto si stava divertendo.
«Mi è sempre piaciuto suonare dal vivo - ha detto la voce di ‘Fuoco nel fuoco’ (titolo che nella scaletta del live è inserito nel momento ‘latino’) - ma poi mi piace anche impostare lo spettacolo su tanti livelli, quindi non voglio tenere sempre la chitarra». Durante lo show, tra un sibillino «ci sono tanti politici che parlano, noi facciamo i fatti» e un divertito commento rivolto a chi gli ha costruito il pianoforte che spunta da sotto il palco, di dimensioni troppo ‘contenute’ («questo l’avete costruito per Pupo»), il concerto ha anche due momenti dedicati all’ecologia e al pianeta, per sensibilizzare sull’emergenza globale dell’inquinamento e sui danni causati dall’abuso di plastica («Nel 2025 nei mari ci sarà più plastica che pesci»).
Dopo la seconda data di ieri a Monaco, per Ramazzotti sarà tempo di cominciare a girare l’Europa fino ad aprile, compresi i concerti italiani di marzo: il 2 a Torino, il 5, 6, 8, 9 a Milano e il 12, 13, 15, 16 a Roma. A maggio sarà poi la volta del continente americano, con partenza da Guadalajara il 14 e tappe, tra le altre, anche negli Stati Uniti (a New York suonerà al Radio City Music Hall) e in Canada. In Italia Ramazzotti tornerà poi ad agosto e a settembre (Taormina e Arena di Verona) e a fine novembre per le tappe di chiusura del lungo tour.