I Supercani celebrano i 200 live venerdì sera all'Arsenale di Trento

di Fabio De Santi

In diciassette anni hanno messo in fila 199 live e quello di venerdì 22 marzo all’Arsenale sarà l’occasione per celebrare quota 200. Loro sono i Supercanifradiciadespiaredosi  la band di Trento che nella sua attuale line up schiera Brodolfo Sgangan, basso e voce, Nestor Fasteedio, al basso e Randy Molesto batteria. Per l’occasione i Supercani hanno in mente un concerto di quelli speciali, con tanto di brani inediti in scaletta, e la voglia di chiamare a raccolta tutti i loro amici per festeggiare tale traguardo come ci racconta Boris Saracco in arte Brodolfo Sgangan in questa intervista?

Boris, 200 concerti 200: che effetto ti fa?

“Beh, mi sembra un bel traguardo e anche una scusa per festeggiare. Ma non è l’unico traguardo che ci siamo prefissi, ne abbiamo altri. Ognuno di questi concerti ha la sua storia e il suo ricordo è ben impresso nella mia memoria.

Dietro questa cifra ci sono 17 anni di musica come sono arrivati a questo 2019 i Supercani?

“Noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo cambiato alcune volte formazione e per certi versi ogni volta è stato un trauma per la band riappropriarsi del nuovo equilibrio. Chiaramente essendo rimasto solo io dalla prima line-up mi considero un po’ il traghettatore della band che però ha sempre avuto la sua forza nel sound del collettivo. Il nostro suono attuale (abbiamo abbandonato i campioni e ora ci proponiamo con due bassi, batteria ed una voce) risulta profondamente diverso da quello del nostro “Geni Compresi”, per esempio".

 

Che live avete preparato per la festa all’Arsenale: ci sarà qualche chicca o ospite a sorpresa o “abbaierete” solo voi?

“Proporremo un live che è una cartella. Via i colori e dentro il bianco e nero.  . Tutti i brani già incisi hanno subìto una mutazione. Li abbiamo ripresi, rigirati come un guanto e poi risputati fuori. Oltretutto suoneremo 4 pezzi nuovi di zecca e in particolare “Aggiovaggio”, un racconto musicale di un viaggio nello spazio, una suite crazy-prog di dodici minuti che per noi risulta come cosa mai fatta. Ci sono voluti 7 mesi per comporla ed ottenere il pezzo definitivo. Fre le chicche anche una cover dei Rifiuti Solidi Urbani”.

Guardandoti alle spalle c’è qualche cosa che non ti convince del vostro passato?

“Dal momento che la band è ancora viva, direi di no. Ci siamo tolti delle soddisfazioni, ma abbiamo fatto anche tanti errori. Abbiamo imparato da essi. Chi ha lasciato la band non ci credeva più. Ora noi tre (e la nostra coesione conquistata sul campo) ci siamo”.

Quattro cd all’attivo, l’ultimo dei quali “Geni compresi”, per la Lizard Records: ma ancora senso fare dei dischi nell'epoca della musica virtuale?

“Il prossimo disco dei Supercani sarà un vinile e, oltre alla musica, conterrà il racconto e il fumetto della canzone Aggiovaggio disegnato interamente da me per un omaggio a Loris Furlan della Lizard Records. Non abbiamo scadenze, ci prenderemo tutto il tempo per curare ogni minimo dettaglio. E’ vero, ci sono i social…e li usiamo, ci mancherebbe. Ma a noi interessa il concerto, la performance. E per avere un buon concerto bisogna  avere buoni pezzi, saperli “disporre” e saperli incastrare senza cali di tensione”.

Quali progetti allora dopo i 200 live per questo 2019?

“Il vinile è uno di questi, sicuramente i live e la composizione di nuovi brani. E’ innegabile che questa nuova formazione tende ad essere più aggressiva, ma anche più tecnica del recente passato. Una scelta precisa dopo l’uscita di “Geni compresi”, che è il nostro disco più eterogeneo di sempre. E anche quello più pieno di ospiti. Diciamo che forti dell’esperienza pluridecennale acquisita(considera anche l’esperienza Tedio), vedo la tendenza ad un ritorno alle origini musicali dei Supercanifradiciadespiaredosi. Passando attraverso il tritacarne del tempo e sbattendocene delle regole ovviamente”.

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