Mercoledì a Venezia "Il Prigioniero" Il "corto" con la fotografia del roveretano Cattani
È curata dal roveretano Nicola Cattani la direzione alla fotografia del cortometraggio surreale Il Prigioniero che verrà presentato mercoledì mattina alla 76ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Il corto «Il Prigioniero» è diretto dal regista Federico Olivetti ed è stato prodotto dalla casa di produzione veneziana Kama Production guidata da Riccardo Biadene. Il cortometraggio proposto nell’evento Speciale alle Giornate degli Autori 2019 ha come protagonisti Sabrina Impacciatore, già in pellicole come «L’ultimo bacio» e «A casa tutti bene» di Muccino, «Passione di Cristo» di Mel Gibson e «Manuale d’amore» di Veronesi. È presente nel corto anche l’attore patavino Paolo Musio.
Per Nicola Cattani quello con il regista Federico Olivetti è il terzo progetto di collaborazione: «Ho avuto già occasione di lavorare in altre due occasioni con Federico Olivetti - racconta Cattani - che ha sempre apprezzato il mio modo di curare le luci e ogni dettaglio nella fotografia delle pellicole. In questo caso mi ha coinvolto in un progetto ben più ambizioso potendo contare su una produzione con un budget sostanzioso e su un’interprete di rilievo come Sabrina Impacciatore che si è subito innamorata di questa pellicola».
Le riprese de «Il prigioniero» sono durate in tutto una decina di giorni: il cortometraggio è stato girato nella città di Padova e nella sua provincia nell’autunno dello scorso anno avendo come location centrale la cantina del palazzo Papafava e alcune vie del centro storico della città veneta. «Abbiamo deciso di lavorare interamente sul bianco e nero - sottolinea Cattani - per creare, nei 25 minuti di questa pellicola, un’atmosfera dai contorni noir ed espressionisti e in alcuni tratti la luce è quasi diventata un personaggio in più sulla scena. Come direttore della fotografia ho curato ogni dettaglio della luce, delle inquadrature e dell’atmosfera in perfetta sintonia con Olivetti, un regista scrupoloso e insieme visionario, che definirei quasi «kubrickiano» per la sua attenzione ai dettagli».
Cattani rivela anche un particolare curioso del suo lavoro con Federico Olivetti: «Di solito dopo aver fatto dei sopraluoghi nelle location e prima di iniziare a girare andiamo tre o quattro giorni in montagna per stare insieme e mentre camminiamo pensiamo alle inquadrature e alla parte visiva della pellicola».
In realtà la coppia Cattani - Olivetti sta già guardando oltre questa Mostra del cinema di Venezia: «Io credo che Federico Olivetti abbia tutte le carte in regola per diventare nel prossimo futuro un regista di punta nel panorama italiano. Intanto posso anticipare che “Il prigioniero” diventerà anche un film vero e proprio con le riprese che inizieranno nel settembre del 2020. Ci sarà sempre lo stesso cast».