Esce oggi «Everyday Life» nuovo disco dei Coldplay fra Oriente e Occidente
È un viaggio dall’alba al tramonto e attraverso le culture, quello che i Coldplay hanno intrapreso con il nuovo album, «Everyday Life», in uscita oggi. L’ottavo lavoro da studio della band di Chris Martin, Guy Berryman, Jonny Buckland e Will Champion, è diviso in due parti speculati, «Sunrise» e «Sunset» (cioè alba e tramonto), e prova a rappresentare anche un punto incontro tra oriente e occidente, con ospiti speciali nelle nuove canzoni ma anche temi dedicati ai diritti umani, alle discriminazioni sociali o di religione e alla povertà.
In totale, le tracce contenute nella scaletta di «Everyday Life» sono sedici e i lavori per la realizzazione del disco hanno direttamente a che vedere anche con l’Italia, visto che sono cominciati proprio in Toscana, in una villa in quel di Bolgheri, provincia di Livorno. «Sunrise» è poi il brano al quale i Coldplay hanno affidato l’apertura del disco, seguita da quella «Church» che fissa da subito una delle direttrici fondamentali dell’album intero.
La canzone è infatti quella che contiene un estratto del brano «Jaga Ji Laganay» di Amjad Sabri, cantante pakistano, rappresentante della tradizione Sufi e ucciso in un attentato da estremisti Talebani in Pakistan. «Trouble in town», invece, è il brano i cui proventi andranno in beneficenza a due associazioni no profit, una dedicata ai bambini del Sud Africa (Acfs) e una che si occupa di persone accusate ingiustamente di crimini (Innocent Project).
L’oriente dei Coldplay è anche quello di «Arabesque», scritta assieme a Femi Kuti, musicista nigeriano e figlio di Fela Kuti, musicista, attivista per i diritti umani e a sua volta figlio di Funmilayo Ransime Kuti, una delle prime attiviste per i diritti delle donne.
Spiazzante anche la nuova «When I need a friend» che include un parlato del documentario «Everything is incredibile», dedicato ad un anziano poliomielitico dell’Honduras che con vecchie biciclette e materiale di scarto ha costruito un elicottero.
«Guns» e «Orphans» aprono la seconda parte dell’album, quella del tramonto. La seconda delle due canzoni è anche il singolo che ha anticipato il disco al completo e che alla voce «autori» vede la partecipazione di Moses Martin, figlio tredicenne di Chris. La sorella di Moses, Apple Martin, ha invece partecipato ai cori. Tra reminiscenze pop e richiami ai primi Coldplay, nella scaletta dell’album ha trovato spazio anche un poema in arabo. L’opera in questione è «Bani Adams», firmata da un poeta iraniano e il cui primo verso è stato anche letto da Obama in occasione del Capodanno persiano del 2009.
Speciale, nel nuovo disco dei Coldplay, anche la copertina che si rifà ad una foto del 1919, raffigurante il gruppo musicale del bisnonno del chitarrista Jonny Buckland. Per celebrare il ponte musicale creato tra cultura occidentale e orientale, proprio nel giorno dell’uscita del disco, domani, i Coldplay terranno due concerti esclusivi in Giordania che saranno trasmessi in diretta streaming su YouTube. «Coldplay: Everyday Life- Live in Jordan», questo il titolo del concerto, si svolgerà ad Amman secondo il ritmo dell’album, ovvero dall’alba al (quasi) tramonto, con la prima parte alle cinque del mattino (ora italiana) e la seconda a partire dalle tre del pomeriggio.
Altro live suggestivo è quello che la band ha in programma per lunedì prossimo, questa volta a Londra, all’interno del Museo di Storia Naturale.