Sollima, folletto con il violoncello domani a Trento
Grande evento oggi a Trento, dove alle 20.30 alla sala della Filarmonica arriva Giovanni Sollima, uno dei più grandi violoncellisti internazionali e sicuramente uno dei più creativi.
In programma ci sono melodie tradizionali armene, albanesi, trentine, salentine riviste da Giovanni Sollima, con suonate di J.S. Bach, con la Suite n. 1 in sol maggiore BWV 1007, dello stesso Sollima Jook-urr-pa - Fandango (after Boccherini) Natural Songbook; poi di Corbetta il Caprice de Chaconne e di Ignacio Cervantes «Illusiones perdidas».
Il biglietto intero costa 25 euro, il ridotto 18 euro (oltre i 65 anni), per gli studenti 8 euro se in possesso del Pass dell’Opera Universitaria.
Giovanni Sollima è uno di quei rari musicisti capaci di conciliare le aspettative del pubblico più diverso. Indifferentemente nella veste di esecutore o di compositore attraverso il suono di un solo strumento arriva a coinvolgere e conquistare gli estimatori di musica colta, gli appassionati di rock, i nostalgici del folk, i giovani “metallari”. Grazie a una inconsueta empatia e al suo carattere straordinariamente gioviale che sa mettere al servizio delle sue esecuzioni e quindi del pubblico che lo ascolta, riesce a catalizzare attorno a sé musicisti di tutte le età e provenienze trasformandoli in protagonisti di eventi fantastici (si pensi all’orchestra dei 100 Violoncelli, nata nel 2012, pronta a partire verso la Cina). Sul palco si trasforma in un folletto straordinariamente capace e poliedrico.
Giovanni Sollima è nato a Palermo da una famiglia di musicisti. Ha studiato violoncello con Giovanni Perriera e Antonio Janigro e composizione con il padre Eliodoro Sollima e Milko Kelemen. Fin da giovane collabora con Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Martha Argerich, Riccardo Muti, Katia e Marielle Labèque, Victoria Mullova, Patti Smith, Philip Glass e Yo-Yo Ma.
Attualmente la sua attività si dispiega fra sedi ufficiali e ambiti alternativi: Brooklyn Academy of Music, Alice Tully Hall, Carnegie Hall (New York), Wigmore Hall, Accademia di Santa Cecilia a Roma, Teatro alla Scala (Milano), Summer Festival di Tokyo, Biennale di Venezia.
Ora il musicista palermitano insegna all’Accademia di Santa Cecilia a Roma dove è anche accademico e alla Fondazione Romanini di Brescia. Suona solitamente un violoncello Francesco Ruggeri che è stato realizzato a Cremona nel 1679.