Bonporti, un concerto con i giovani per i primi 40 anni
Per il Conservatorio Bonporti questo 2020 è un anno ricco di celebrazioni: la sede di Trento infatti festeggia i suoi primi quarant’anni mentre la sede di Riva del Garda i cinquanta d’intensa attività. Anche per questo l’evento di questa sera, all’Auditorium Santa Chiara, con inizio alle ore 20.30, assume dei contorni particolari per l’istituzione ben oltre l’ormai tradizionale Concerto d’inaugurazione dell’Anno accademico.
Il direttore del Bonporti Massimiliano Rizzoli ha ripercorso le vicende che dal lontano Ottocento, quando nasceva la prima Scuola Filarmonica, hanno condotto, il 1° ottobre 1980 al riconoscimento dell’allora «Istituto musicale pareggiato» in «Conservatorio Statale di Musica».
Questo comportando fra l’altro l’acquisizione della sezione staccata di Riva del Garda: istituito come sezione del «Claudio Monteverdi» di Bolzano, il Conservatorio nel 1975 era passato alle dipendenze del «Giuseppe Verdi» di Milano, per divenire infine, sezione staccata del Bonporti. Una doppia ricorrenza quindi che viene ripresa dalla locandina che pubblicizza l’evento di giovedì, cui si è voluto dare un titolo particolare, «Sogni, Visioni, Utopie», prendendo spunto dal prossimo importante convegno sull’interpretazione (dal 17 al 20 febbraio) realizzato dallo stesso Conservatorio.
In tono con questo sguardo al futuro si confeziona il programma del concerto illustrato dal direttore dell’orchestra Massimo Lambertini e dal responsabile del Bonporti Antiqua Ensemble, Marco Fracassi, nel segno di quel repertorio storico che costituisce il patrimonio della civiltà occidentale, la serata mobilita le risorse più ampie dell’istituzione cittadina, dal coro impegnato per lo Stabat Mater a dieci voci di Scarlatti, all’orchestra, anche vocalmente punteggiata, per il «Sogno di una notte di mezza estate» di Mendelssohn e l’Ouverture «Coriolano» di Beethoven.
«Sogno d’una notte di mezza estate - ha sottolineato Massimiliano Rizzoli - che interpreta nel migliore dei modi i sentimenti dei giovani musicisti, di coloro che sacrificano gran parte del loro tempo per realizzare un sogno, per seguire una visione che sicuramente non sarà un’utopia. La concretezza del Coriolano di Beethoven rappresenta invece le radici del Conservatorio Bonporti; radici che sono elementi di contatto e condivisione con il territorio in cui ci troviamo».
Stefano Barberio, presidente della Consulta degli Studenti, ha posto invece l’accento sul futuro del Bonporti segnato dalla priorità di avere un proprio Auditorium dove tenere eventi musicali e conferenze.