Il caso / Levico

Grand Hotel Imperial, si ritenta la vendita: l'offerta minima chiesta adesso è di 8,4 milioni

Chi vorrà mettersi in gioco per rilevare la storica struttura si domanda anche la presentazione di un piano di investimento di almeno 3,5 milioni in 4 anni, che Patrimonio stabilisce in modo piuttosto particolareggiato

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di Giorgia Cardini

LEVICO TERME. Patrimonio del Trentino spa ci riprova. Dopo il primo tentativo datato novembre 2023 e finito all'inizio di marzo 2024 con la bocciatura dell'unica offerta presentata (quella degli imprenditori turistici Alessio Agostini, Gabriele Agostini e Lorenzo Guadagnini di Trento e Bolzano), sul sito della società è apparso giovedì il nuovo avviso per la vendita del Grand Hotel Imperial.

Nel bando finiscono albergo a 4 stelle che si compone di 80 stanze di cui 12 suite, per un totale di 160 posti letto, reception, bar, sala prima colazione, sala ristorante, sale soggiorno, spazi per riunioni e banchetti, giardino, area benessere termale, palestra, solarium, piscina coperta e piscina scoperta, l'inutilizzata "Villa Sissi", il parcheggio coperto a servizio dei clienti dell'hotel, i magazzini annessi, il giardino prospiciente il parco asburgico.

Il prezzo fissato è più basso rispetto a quello stabilito a fine 2023, che era di 10 milioni: l'offerta minima chiesta adesso è di 8,4 milioni, ma a chi vorrà mettersi in gioco per rilevare la storica struttura si domanda anche la presentazione di un piano di investimento di almeno 3,5 milioni in 4 anni, che Patrimonio stabilisce in modo piuttosto particolareggiato.

Dovranno essere infatti spesi almeno 1,5 milioni per rifacimento degli impianti di riscaldamento, raffrescamento, trattamento aria e idrico sanitario; 650mila euro per l'impianto elettrico; 100mila per l'adeguamento di montacarichi e ascensori; 1 milione per sistemazioni edili, strutturali, restauri; 150mila euro per l'impiantistica della cucina; 100mila euro per sistemazioni della copertura.

La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata al 31 marzo 2025, alle ore 12, mentre l'asta pubblica si terrà il 3 aprile alle ore 10. Se le vendite immobiliari di solito si chiudono al momento del rogito, in questo caso solo il 10% dell'importo di aggiudicazione, oltre a oneri fiscali e di legge, dovrà essere versato davanti al notaio, mentre il restante 90% dovrà essere pagato entro 4 anni dalla stipula di questo atto.

Insomma, chi si aggiudicherà il Grand Hotel avrà 1.460 giorni a disposizione per pagare il prezzo di acquisto. Ma, in caso di mancato versamento del saldo entro la data stabilita, il contratto si risolverà automaticamente con retroattività reale, incameramento da parte di Patrimonio dell'acconto del 10% già corrisposto a titolo di penale, dietro rimborso di parte delle spese di manutenzione straordinaria sostenute (per un valore da stabilire con una perizia).

Che si arrivi oggi a un nuovo bando non è comunque una sorpresa: già a fine estate il sindaco di Levico Terme, Gianni Beretta, aveva dato notizia in consiglio comunale dell'interessamento verso il Grand Hotel (quest'anno rimasto chiuso) di due importanti società, una straniera e una trentina. Informazioni che erano state poi confermate in un'intervista a l'Adige dal nuovo presidente di Patrimonio del Trentino spa, Sergio Anzelini, che aveva dichiarato: «Sembrerebbero contatti seri, ma non abbiamo ancora visto proposte concrete».

Se sono poi arrivate, è probabile che abbiano contribuito a delineare i contenuti del nuovo bando, che il sindaco accoglie con più favore rispetto a quello del 2023: «Questo hotel ha grandi potenzialità, la nostra preoccupazione era che fossero evitate speculazioni immobiliari e l'investimento in migliorie, richiesto ora come condizione per la partecipazione alla gara, ci rassicura molto».

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