Bombshell, molestie in redazione

«La televisione è l’industria più competitiva di questo pianeta», una verità assoluta tanto più se detta dal potente boss di Fox News, Roger Ailes. Peccato che questo potere, evocato e consumato, abbia condotto nel 2016 quest’uomo in soli 16 giorni alle dimissioni (seppur con 40 milioni di dollari di liquidazione).

Questa la storia raccontata in Bombshell - La Voce dello Scandalo di Jay Roach interpretato da Charlize Theron, Margot Robbie e Nicole Kidman e con John Lithgow nei panni del “cattivo” Ailes.

Il film, disponibile in streaming su Amazon Prime Video, parte appunto dal 2016 quando la giornalista di Fox News Gretchen Carlson (Nicole Kidman) decide di denunciare Ailes di “sexual harrassment”, ovvero di molestie sessuali in cambio di opportunità di carriera (espressione divenuta più nota l’anno successivo con l’esplosione del Movimento Me Too).

Dopo la denuncia della Carlson, molte altre donne dell’azienda si fecero avanti per raccontare la loro verità. Tra loro anche la molto nota e amata Megyn Kelly (Charlize Theron che ha anche co-prodotto il film) giornalista, conduttrice televisiva e avvocato, opinionista e commentatrice per dodici anni su Fox News. Nel terzetto femminile anche Margot Robbie che interpreta Kayla Pospisil, personaggio di finzione creato dallo sceneggiatore premio Oscar Charles Randolph (La grande scommessa).
Va detto che la caduta di Ailes fece allora ancora più scandalo perché fin dagli anni Sessanta era un vero punto di riferimento mediatico dei repubblicani, per i quali aveva promosso le campagne presidenziali di Reagan, Bush Junior e, infine, dello stesso Trump.

John Lithgow interpreta poi Ailes (morto nel 2017 a settantasette anni) in modo davvero magistrale rendendolo rassicurante, carismatico e capace di molestarti non con le mani o con espressioni volgari, ma con un più violento: «Va bene, la potrei aiutare, ma mi dimostri in qualche modo che io mi possa fidare di lei».
Bombshell, che si può considerare a tutti gli effetti il primo passo di Hollywood nel celebrare il #MeToo, mostra poi i vari atteggiamenti femminili di fronte alle molestie sessuali. Se la Gretchen di Nicole Kidman mostra vero coraggio senza tentennamenti, la Kyla di Margot Robbie è un po’ il simbolo di tutte quelle donne che hanno parlato, ma protette dall’anonimato, donne che vorrebbero giustizia, ma allo stesso tempo hanno paura di perdere tutto. Più complesso e sfumato il personaggio di Megyn Kelly interpretato dalla Theron, che fa notare in un’intervista come ?Bombshell? vada storicizzato e preceda lo scandalo di Weinstein del 2017: «Si dimentica che Timès Up e il #MeToo non c’erano ancora quando è successo questo. Il che alza la posta in gioco perché quando Gretchen ha deciso di farsi avanti ed è andata da un avvocato, non aveva alcun sostegno. Non c’erano movimenti a difesa delle vittime ed era completamente sola.

Tutte le donne coinvolte - ha aggiunto - sono state insomma incredibilmente coraggiose. Anche oggi certo è difficile denunciare, ma almeno non si è sole».

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