Ecco «Galassia Mart»: l'arte va all'ospizio
Che cosa succede sotto l'iconica cupola del Mart di Rovereto? Scontri tra presidente e vice, scontri tra personale e presidente, mostre annunciate e poi sparite. E ora nuove proposte di esposizioni da fare sul territorio nel 2020 e nel 2021, direttamente o mettendo il brand Mart al servizio di enti e associazioni locali e addirittura l'idea di una mostra itinerante nelle case di riposo.
Il tutto presentato in un testo riconducibile a Franco Panizza, segretario tuttofare del presidente del Mart, Vittorio Sgarbi . Colui che il vulcanico onorevole ha definito «il geografo», che ha messo insieme 7 paginette che contengono un piano di lavoro intitolato «Galassia Mart» che serve a mettere in sinergia il Museo roveretano di arte contemporanea con il territorio per promuovere il turismo: «Galassia Mart - riporta il documento - può comprendere iniziative espositive progettate dallo staff curatoriale del Museo ed ospitate da enti o luoghi espositivi del territorio provinciale, totalmente o parzialmente realizzate con opere delle collezioni Mart». Disponibilità a consulenza su eventi culturali ed espositivi concepiti da enti terzi e garantire supporto esterno, «anche mediante la concessione del logo Galassia Mart. La gestione di Galassia Mart dal punto di vista della comunicazione avviene di concerto fra i competenti uffici del Mart e il sistema turistico trentino, in primis Trentino Marketing».
Dentro troviamo proposte come la mostra - «non autorizzata» - del misterioso Banksy da tenersi a Palazzo delle Albere da ottobre a dicembre, a cura dell'Associazione Culturale Metamorfosi, ente dell'onorevole padovano Pietro Folena, ex Pci e Rifondazione comunista. Altri progetti sono affidati a Mario Cossali e Remo Forchini per una mostra alla Casa del Vino di Isera. Ma non si sa bene quale sia il progetto. Stessa cosa per una mostra a Castel Caldes e a Caderzone.
Se Sgarbi e il suo «geografo» di Quetta l'abbiano scritto a quattro mani non si sa, ma il documento sciorina per sette pagine tanti appuntamenti, alcuni in val di Non, come quello di Campodenno e poi altri come quello all'Hotel Raphael di Roncegno su Ardengo Soffici o a Levico che dovrebbe diventare «la più importante sede espositiva della Valsugana». Dove? A Villa Sissi, all'Hotel Imperial. Per metterci che cosa? Non si sa. E poi, ancora, una mostra itinerante nelle case di riposo del Trentino, organizzata dalla santa Agnese di Castello Tesino. Un altra mostra è richiesta da Waimer Perinelli a Caldonazzo. Per la gran parte tutti gi enti chiedono opere legate ad artisti trentini: da Vallorz a Casetti a Depero. Qualcuna a spese direttamente a carico del Mart. Ovviamente tutto questo, è ribadito in ogni punto, quando l'emergenza dettata dal coronavirus sarà terminata e per questo il piano è soprattutto proiettato dall'estate 2020 in poi e poi nel 2021.
La struttura interna al Mart è però un po' costernata. Il piano «Galassia Mart» ancora non è stato approvato in consiglio d'amministrazione e curatori, ricercatori e funzionari, anche quelli che dovranno eventualmente attuare questo piano, poco sanno di quello che dovrebbero fare. E ancora meno si sa che fine hanno fatto alcune mostre mirabolanti: Klimt, Raffaello, Chagall. Quella che sembrava più certa, quella di Caravaggio, con l'esposizione della pala «Il seppellimento di Santa Lucia» custodito a Siracusa, e di cui il Mart avrebbe dovuto accollarsi il restauro, nessuno parla più e sottovoce si sussurra che starebbe per saltare.
Un progetto complessivo, questa «Galassia» che supera la mission del Mart e il lavoro titanico che fu in passato di Gabriella Belli. Il Museo d'arte contemporaneo roveretano, che ha un bilancio di una decina di milioni di euro per valorizzare l'arte diventa un prestatore d'opere del suo catalogo al territorio, mentre il piano triennale che il consiglio d'amministrazione a guida Sgarbi doveva mettere in atto è ancora tutto da capire.