Rossana Casale dedica il concerto di domani a Gisella Ferrarin

di Fabio De Santi

«Nel mio cuore voglio dedicare questo concerto a Gisella Ferrarin che ho incontrato l’ultima volta l’estate scorsa in occasione del CantaCles in Val di Non. La sua perdita è stato un dolore per molti».

Sono dedicata a Gisella Ferrarin, la nota vocalist trentina d’adozione scomparsa nelle scorse settimane, le prime parole di Rossana Casale che abbiamo intervistato per farci raccontare anche il suo live di domani sera al Giardino Urbano di Rovereto in occasione della Summer Sessions organizzata dal Cdm. L’ingresso è gratuito ma va fatta la prenotazione a segreteria@cdmrovereto.it

La cantante romana sarà accompagnata dal pianista Emiliano Begni in Ballads Duo un viaggio musicale che avrà il suo cuore nella musica jazz.

Rossana Casale, quali forme avrà il concerto di sabato a Rovereto?

«Sarà un live per pianoforte e voce che intreccerà il mio amore per il jazz con altre dimensione sonore. Per la prima volta, e sarà una sorta di esperimento, di test sul pubblico, unirò gli standard jazz che sento più vicino a me, che amo di più, ad alcuni brani miei come nel caso di “Brividi”. L’idea è quella di uno spettacolo in cui parlo di me, mi svelo attraverso la musica ed alcuni racconti. Il filo conduttore sarà la sincerità, l’immediatezza e io credo che in questo momento la gente abbia bisogno di percepire queste emozioni da noi artisti».

Al suo fianco, on stage, il pianista Emiliano Begni con il quale la lega ormai un lungo sodalizio artistico.

«Emiliano è un musicista molto colto e nello stesso tempo ha una visione della musica decisamente aperta. Non è solo un jazz man ma ha anche uno sguardo ben più ampio sulle sette note. Con lui ci divertiamo sempre sul palco, ci piace improvvisare, cogliere l’umore della platea, cercare cose nuove perché ad entrambi non piace sedersi sulla ripetitività».

Come ha trascorso i mesi più difficili del lockdown?

«Io vivo in un luogo di mare come Viareggio quindi credo di essere stata fortunata. Quando sei in questi posti hai un’altra sensazione su quello che è la libertà: tutte le mattine, alle 5, uscivo all’alba quasi di nascosto per salutare il mare.
In quel periodo ho suonato e scritto molto ma ho anche messo a posto le mie cose fuori e dentro di me in una sorta di dialogo serrato con me stessa.
Diciotto anni fa ho perso il mio compagno, padre di mio figlio, e avevo tenuto i suoi cd in una libreria a parte e in quei giorni li ho uniti ai miei. È stato un momento quasi catartico in cui ho lasciato che il tempo si portasse indietro le cose che devono restare indietro».

Per gli artisti e per chi fa della musica e dello spettacolo un lavoro è un momento che resta ancora grave.

«C’è ancora una grande preoccupazione: nel nostro settore ci sono ottantamila persone senza lavoro e molti sono alla fame.
Noi ripartiamo ma certo non in una maniera così semplice e grazie all’impegno della nostra agenzia. L’augurio è quello di tornare poco alla volta alla normalità: la musica e l’arte in generale devono essere tutelate perché si legano alle nostre emozioni, ai nostri sogni, al fatto di essere persone migliori».

Su cosa sta lavorando?

«Il mio impegno si lega principalmente al progetto insieme alle amiche Grazia Di Michele e Mariella Nava già portato nella sua forma live in un contesto di cantautorato al femminile. Ci stiamo confrontando fra di noi sulla scrittura di varie canzoni sulle quali stiamo lavorando per farle diventare al più presto un disco».

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