Torna «Religion Today» ricco programma di film dedicati all'ambiente
Earth I care, custodi della Terra: è il titolo della ventitreesima edizione del Religion Film Festival presentata ieri al Muse e che prenderà il via il prossimo mercoledì 23 settembre fino a martedì 29.
La sera del 12 settembre ci sarà una anteprima al Muse con il film Il Vegetale con Fabio Rovazzi e girato dal regista Gennaro Nunziante che riceverà anche dal Festival il premio speciale «La bellezza del creato». Nunziante è conosciuto al grande pubblico per i suoi 4 lungometraggi interpretati da Checco Zalone: il regista introdurrà il tema di questa edizione, l’ambiente e la responsabilità dell’uomo nei suoi confronti. I biglietti per l’evento sono gratuiti e già disponibili sulla pagina facebook di Religion Today, sul sito del Muse e sulla piattaforma eventbrite.
I cambiamenti climatici sono un’evidenza: incendi, eventi atmosferici estremi, migrazioni causate dalla desertificazione non possono non interrogare anche le religioni. Serve un cambiamento culturale e di stili di vita profondo e il cristianesimo come l’islam o il buddhismo possono favorirlo.
Tutto ciò emerge dalle 83 pellicole provenienti da 44 paesi che sono in concorso per questa edizione di Religion Today come ci ha spiegato il direttore artistico Andrea Morghen: «Il tema sulla terra e l’ambiente lo abbiamo scelto lo scorso anno, per due motivi: il primo è declinare il concetto di ecologia integrale caro a Papa Francesco e rilanciarlo a tutte le religioni per capire come ognuna interpreti l’idea di “pianeta terra come comunità”. Il secondo obiettivo è di coinvolgere i giovani nella manifestazione, coloro che nei “Fridays for future”, hanno espresso tutta la loro preoccupazione per l’ambiente”.
Che tipo di riflessioni emergono dai film che sono arrivati in concorso in merito all’ambiente?
«Credo che il punto comune sia l’idea di emergenza: riscaldamento globale, inquinamento e l’impatto antropico sulla natura in generale. Dall’altra parte vediamo come le tradizioni religiose, dallo sciamanesimo all’islam delle montagne dell’Iran, portino avanti un concetto forte di vicinanza e necessaria armonia con la natura. Tra le 1600 pellicole che abbiamo ricevuto quasi tutte trattavano direttamente il tema dell’ambiente: tra antichi rituali e simbologie la natura svolge un ruolo decisivo all’interno delle religioni».
Il film che avete scelto per presentare il festival, «Il vegetale» di Gennaro Nunziante con Fabio Rovazzi però ha un approccio sostanzialmente laico al problema.
«Certamente: lo abbiamo inserito in concorso perché fa emergere il tema dell’onestà e della scelta del vegetarianesimo come rispetto della natura e degli animali in generale».
Nelle precedenti edizioni Religion Today ha visto in concorso moltissimi film iraniani: continua questo interessa da parte della cultura islamica iraniana per il festival?
«Si sta rafforzando: il nostro piccolo festival trentino è molto quotato in Iran e grandi artisti iraniani hanno avuto un trampolino di lancio proprio grazie al loro risultato nel nostro concorso. Quest’anno i migliori documentari sui cambiamenti climatici li abbiamo ricevuti proprio dall’Iran: ma ci sono anche molte pellicole sul rapporto fede e natura attraverso la descrizione di pratiche rituali per “curare” i danni sull’ambiente e sull’uomo».
Una delle caratteristiche di Religion Today in passato erano il laboratori di convivenza: arrivavano a Trento registi da tutto il mondo per confrontarsi e dialogare attraverso i loro film: quest’anno, con il Covid, come farete?
«Ci proviamo lo stesso, anche se con tutte le limitazioni del caso, in collaborazione tramite “Film for our future”, network nato per premiare i giovani talenti che producono film i cui temi rientrano negli obiettivi del millennio indicati dall’Onu».
Tra i vari eventi del festival spicca la “giornata dedicata al creato” di sabato 26 settembre, in collaborazione con la diocesi di Trento: si svolgerà nel convento delle clarisse sotto le Pale di San Martino in Primiero. Tutti gli ospiti del festival di tutte le religioni passeranno una giornata sulle montagne. Con loro ci sarà anche Simone Morandini, docente di teologia ecumenica a Venezia e Ariane Benedikter, la nota ragazza bolzanina ambientalista.
Le proiezioni principali del festival saranno anche quest’anno al Teatro San Marco e in altre località trentine e non solo. La manifestazione verrà inaugurata il 23 settembre alla Campana dei Caduti di Rovereto con l’attrice Claudia Conte.