Tremila per ascoltare i Pooh alla Music Arena di Mattarello, e fra il pubblico almeno tre generazioni
Alla Music Arena lo storico gruppo non si è risparmiato, ed ha offerto quasi quaranta pezzi. Fra la gente, tanta «hype» per la rivincita sulla trap
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MATTARELLO. Oltre tremila gli spettatori accorsi ieri sera alla Trentino Musica Arena per celebrare l’atteso ritorno dei Pooh a Trento nell’ambito del tour “AmiciXSempre”. Ad una delle band più amate del pop rock italiano è stata affidata l’apertura del Trentino Summer Festival in attesa di Fiorella Mannoia e di Umberto Tozzi. Un dato, quello delle presenze all'Arena, che ha rispecchiato le aspettative degli organizzatori del festival Roland Barbacovi e Alessandro Raffaelli.
Un live di quasi tre ore, iniziato alle 21 spaccate, che si è trasformato in un viaggio fra gli intramontabili successi dei Pooh alcuni dei quali proposti con nuovi arrangiamenti proprio per questo tour estivo. Sul palco accanto ai quattro “orsetti”, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli, anche il tastierista Davide Ballo e il batterista altoatesino Phil Mer per uno show giocato sui loro classici, pescati fra una quarantina di album in studio, la maggior parte dei quali cantati a memoria da quei fan che li seguono ormai da oltre cinquant’anni.
Fra i momenti clou della serata l'omaggio a Stefano D'Orazio, il batterista della band scomparso nel 2020, fra le note di "50 primavere", "Se c'è posto nel tuo cuore" e "Dimmi di sì".
«Grazie, ci fa veramente piacere essere tornati a Trento e poter suonare fra le montagne - queste le prime parole della band, appena salita sul palco della Trento Music Arena - Vi ringraziamo per accoglienza e per il vostro affetto. Anche questo concerto lo vogliamo dedicare ai vostri due poeti Valerio Negrini e Stefano D' Orazio». Poi lo spazio è andato alla musica, con i Pooh che non si sono risparmiati - 40 le canzoni in scaletta - e si sono esibiti davanti ad un maxischermo con due leadwall verticali ai lati del palco. Ad aprire lo spettacolo proprio “Amici per sempre”, canzone simbolo di un gruppo che ha superato i momenti di difficoltà che inevitabilmente si creano all’interno dei una band.
In scaletta poi “Canterò per te”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Giorni infiniti”, “L’ultima notte di caccia” e “La donna del mio amico”. Le emozioni per il popolo dei Pooh sono arrivate da brani come “L’altra donna”, “Stare senza di te”, “Io e te per altri giorni”, “Parsifal” e “Vieni fuori”.
Canzoni che in alcuni casi legano i Pooh al ricordo di Valerio Negrini il paroliere e batterista della band fino al 1975, autore di molti pezzi intramontabili del gruppo, scomparso proprio a Trento nel 2013. Nella parte finale dello show i musicisti si sono giocati un filotto fatto di “Io sono vivo”, “Uomini soli”, “Tanta voglia di lei”, “Dammi solo un minuto”, “Pensiero” e “Piccola Katy”.
I Pooh hanno suonato e hanno blandito la folla che applaudiva, ricordandosi della terra che li stava ospitando: i musicisti hanno infatti celebrato a turno le bellezze del Trentino, sottolineando che oltre ad averci suonato negli anni in diverse occasioni ci vengono di frequente in vacanza per godersi il verde delle montagne. Applausi. Alla musica e alle parole.
Insomma, i Pooh non hanno deluso le attese dei loro fan, che hanno ricambiato l’affetto. Il saluto che potrebbe essere stato un addio o anche solo un arrivederci al pubblico trentino, è arrivato sulle note di una delle loro canzoni più amate: “Chi fermerà la musica”.
E il pubblico? Trento è una città che vive una duplice vita: da un lato, poco più di dieci giorni fa, la Trentino Music Arena era il teatro della “trap fatta bene”, con una pool di trapper (Tony Boy, Papa V, Nerissima…) e migliaia di ragazzi a cantare, dall’altro ieri sera i posti erano a sedere, numerati e ben distribuiti, con lo storico collettivo a presenziare. I fan presenti, principalmente trentini – c’è da dire che le date nel triveneto non sono mancate nel tour, da Verona a Venezia – sono stati comunque felicissimi di avere modo di guardare un concerto dei Pooh.
Non si trattava del primo live per la maggior parte, come per Lorenza Guerzoni: «Sono una fan, ho tantissimi album. Li ho già visti a Trento, si tratta infatti della seconda volta. Amo i Pooh e la musica italiana, sono propri della mia generazione». Sulla stessa lunghezza d’onda Diego Trentin: «Li ho già visti a Vicenza negli anni ’80, è la terza volta per me: sarà sicuramente un bellissimo concerto».
Il duplice carattere di Trento come città è stato sottolineato anche da Flavio Spina, 60 anni, che ci ha raccontato la sua esperienza con i live dei Pooh e la musica “trentina”: «Li ho già visti un’altra volta e sono già stato alla Trentino Music Arena, per Vasco: mi aspetto un bel concerto, una bella serata».
«È bello sapere che Trento può offrire tante alternative, è un modo per rivivere quello che ci ha accompagnato negli anni: il successo che gli artisti raggiungevano una volta non può essere paragonato a quello che nel mondo del rap si raggiunge oggi, non credo si tocchino gli stessi picchi di fama», ha concluso poi, spiegando il valore che i Pooh hanno confermato di avere per la stragrande maggioranza dei presenti.
Anche Mauro Barchetta, 39 anni, è già stato ad un live della band, «Siamo positivi, sarà una bella serata», ci conferma lui. Aspettative alte anche per Piergiorgio Giovannini e David Mosna, 39 e 38 anni, con la nonna Mirella Zarzana: i due “abituati” ai concerti, erano più tranquilli, ma nelle poche parole scambiate è permeata tutta l’emozione di Mirella: per lei è stato il primo concerto in termini assoluti.
È stata invece la prima volta, alla Trentino Music Arena, per Giovanna Mengon: «Li avevo già visti da ragazza in Puglia, a Lecce, mi aspetto tanta poesia: ce ne sarà poca come loro negli anni a venire». Insomma, i Pooh, amatissimi dai propri fan, sono ancora delle rockstar, al punto da avere le prime file con tanto di banda e gadget, come il trio composto da Monica, Barbara e Daniela. Per tutte e tre, con tanto hype addosso, “si parla di artisti con un grande bagaglio dell’esperienza, da cui aspettarsi il meglio”.
Loro, come altri spettatori, erano già in loco per il maxi concerto di Vasco, e – oltre l’essere soddisfatte dell’organizzazione e della proposta musicale – si direbbero contente di tornare per altri nomi come “I Pinguini Tattici Nucleari, Ultimo o Max Pezzali”. Il trio tornerà per il live di Fiorella Mannoia del 4 agosto.