Keller editore, la nuova collana è dedicata ai classici moderni e mitteleuropei
Sappiamo, con queste scelte, di rivolgerci ad un lettore forte ben preciso: curioso, motivato, originale, a cui poco interessano le mode
ROVERETO. Fondata nel 2005 da Roberto Keller, la casa editrice indipendente di Rovereto, Keller, si occupa principalmente di traduzioni riguardanti la letteratura Mitteleuropea e l'Europa orientale, ponendo particolare attenzione alla tematica dei confini. Frontiere e divisioni che hanno segnato proprio una terra piena di guerre, storia, e tanta cultura, come ci insegna la letteratura del Ottocento e Novecento.
La nuova collana Keller è dedicata proprio a quei classici, sconosciuti e conosciuti, dell'Europa centrale e orientale. Un viaggio in un mondo variegato, avventuroso e che riflette spesso su temi molto importanti.
I primi due titoli in libreria dal 26 settembre saranno La verità è indivisibile, Aforismi di Zürau di Franz Kafka, col commento di Reiner Stach e La Politische Novelle (Novella politica) di Bruno Frank.
Nella collana non mancheranno poi autori come Max Blecher, Karel Polacek, Heimito von Doderer, Valer'jan Pidmohyl'nyj, Andreas Latzko, Liviu Rebreanu, Paul Zifferer.
Roberto Keller, come mai la decisione di questa nuova collana sui classici moderni?
Direi che è un'evoluzione quasi naturale per una casa editrice che ha costruito il cuore del suo catalogo sull'Europa centrale e orientale. In una continua spinta al contemporaneo ha senso anche scoprire un po' dei libri e degli autori che in un certo modo hanno segnato le rispettive letterature nazionali e che in Italia magari non sono mai arrivati o sono rimasti nell'ombra. Si tratta di un progetto che punta a intercettare un pubblico di appassionati e allo stesso tempo segnare ancora una volta l'identità di un editore di progetto e di qualità come Keller. Ovviamente con i classici moderni siamo consapevoli che ci rivolgiamo a una tipologia di lettore forte ben preciso: curioso, motivato, originale, a cui poco interessano le mode.
Quanti titoli sono previsti?
Ogni anno ci saranno quattro uscite dedicate ai classici moderni scelti con lo stesso andamento un po' anarchico e imprevedibile della casa editrice, ragionando da lettori curiosi. Ci saranno scoperte, inediti ma anche ripescaggi e riproposte. Ovviamente ci saranno autori del mondo di lingua tedesca ma non solo: cechi, ucraini, russi, polacchi, romeni, balcanici...
Un mondo vasto.
Sebbene la collana manterrà sempre il nome Mokla che è la riduzione anche grafica di Klassiker as Mitteosteuropa, la dicitura della collana nel frontespizio apparirà sempre in italiano e nella lingua originale dell'opera tradotta.
La grafica della collana, che avrà un tema geometrico diverso ogni anno, è pensata come omaggio all'iconica Der Jüngste Tag di Kurt Wolff che tra il 1913 e il 1921 segnò un passo innovativo nell'editoria di lingua tedesca proponendo autori come Kafka, Jung, Trackl, Max Brod, Franz Werfel e molti altri.
C'è infine un elemento ulteriore di appeal per gli appassionati perché le prime 100 copie uscite dalla macchina di stampa di ogni titolo pubblicato saranno certificate, numerate e contrassegnate con un timbro a secco in modo che i lettori abbiano tra le mani un oggetto unico a tutti gli effetti. Queste copie saranno acquistabili, per ovvi motivi legati alla certificazione delle copie numerate e limitate, solo sul sito dell'editore.
In cosa i classici possono essere ancora attuali?
Sui grandi temi la letteratura è senza tempo. Ogni editore vorrebbe pubblicare libri che resistono al tempo, alle mode, agli interessi particolari. Non è certo una questione economica ma di senso. In un sistema editoriale che fagocita, toglie dagli scaffali e macera i libri a una velocità sempre maggiore, scegliere un classico vuol dire anche ribadire che le idee non hanno a che fare con quella roba lì, con quell'andare e venire di volumi tra editore e scaffali.
Le idee resistono.
Inoltre i classici ci raccontano anche le identità e le radici di alcuni Paesi. Senza quelli non potremmo comprendere i temi fondanti e le trasformazioni di alcune nazioni, le parole attorno alle quali si condensano speranze e paure. Pubblicheremo ad esempio l'assoluto inedito "La città" di Valer'jan Pidmohyl'nyj - che avvicinerei per alcuni elementi e tempo a un autore come Italo Svevo - che racconta l'effervescente trasformazione di una capitale come Kiev a inizio Novecento.
Cosa hanno di particolare i classici della letteratura dell'Europa centrale e orientale?
Per consuetudine abbiamo confuso la Mitteleuropa con la cultura tedesca. Come abbiamo sempre legato il Danubio alla stessa sfera culturale. Invece l'Europa centrale e orientale ci consegna il tema dell'estrema varietà: di lingue, culture, minoranze, territori, confini. Questo si sedimenta anche in grandi opere e in opere minori così come in lavori luminosi o enigmatici e questa collana vorrebbe riposizionare - non in termini di importanza ma di varietà di sguardo - tutta una serie di opere in una sorta di dialogo fecondo tra loro. Un dialogo cui è il lettore a dare un senso.
Come si può oggi far appassionare i giovani ai classici?
È già arduo rispondere a "come far appassionare alla lettura", quindi son ancora più in difficoltà a dare risposte. Posso dire cosa può fare un editore come Keller: pubblicare opere in cui crede, farlo nel miglior modo possibile, trasmettere la passione con cui le ha scelte ed edite. Tenerle vive. Poi saranno i lettori che capiteranno o cercheranno quel libro attraverso percorsi spesso poco chiari a chi pubblica e vende. Magari è stato il consiglio di un libraio, un dorso visto in casa di un amico, la citazione di un altro autore. Insomma teniamo i libri e le loro storie e idee al centro delle nostre vite, usiamoli per ciò di cui dialoghiamo, percorriamoli e condividiamoli con altri appassionati e curiosi. Facciamoli restare parte della comunità che creiamo con gli altri. E altra cosa: non accontentiamoci dei soliti dieci libri di cui tutti parlano. Scopriamo pagine nuove e condividiamole con gli amici.