Weekend ad alta gradazione sonora al Circolo dei Reversi in San Martino
Doppio appuntamento venerdì 6 con The Matt Project e sabato 7 con i Cannibali Commestibili
TRENTO. Due appuntamenti live da non perdere quelli proposti in questo fine settimana al Circolo dei Reversi in San Martino ad iniziare da quello di venerdì 6, alle 21, con i The Matt Project per la rassegna Policarpi Live. Avventurieri in bilico tra soul, funk, rock e psichedelia i The Matt Project sono guidati da Jury Magliolo (voce e polistrumentista, terzo classificato a X Factor 2009; ha aperto concerti per Jamiroquai, Alicia Keys e molti altri, corista per Renato Zero dal 2019).
Al suo fianco Carlo Poddighe, polistrumentista e voce (diventato virale su Facebook con i suoi video "Carlo Poddighe Super Ego", già collaboratore di Roman Coppola, il figlio di Francis, e parallelamente impegnato anche come chitarrista e produttore musicale di Omar Pedrini, ex Timoria, e della band Jennifer Gentle) e Matteo Breoni alla batteria e voce.
Sabato, alle 21, spazio ad una delle band più grintose della scena trentina, leggasi Cannibali Commestibili (nella foto), per la serie di appuntamenti nel segno di Melting Pot curati da Giuseppe “Gius” Marchi. I Cannibali Commestibili presenteranno il loro secondo album “Dio sta invecchiando male” prodotto grazie al premio vinto con il terzo posto all’edizione 2021 del contest di UploadSounds. Un lavoro spiega il terzetto formato da Daniel Nardon (chitarra), Paolo Turo Murari (basso), Maurizio Togn (batteria e voce): “Nato nella nostra foresta, lontani dalle questioni di tutti i giorni e dai cigni neri, dai problemi reali e da quelli inventati, dalle discoteche e dalle bombe”, spiegano i componenti della band: "Da prove con jam infinite e suoni modellati da pedalini per nerd, con il solo scopo di passare al meglio il tempo fra di noi e suonare, in questi tempi nei quali sembra davvero lusso poterlo fare. Il mondo fuori sta cambiando e le notizie che continuano ad uscire dai tg e dai social non possono che produrre testi con una visione granguignolesca”.