Elli de Mon in trio acustico sulle tracce del nuovo disco “Raìse: radici”
Appuntamento il 7 marzo a Pergine per la rassegna "Note a margine": l'artista, partendo dal gospel e arrivando allo stoner, accompagnerà il pubblico attraverso la leggenda di un uomo, Orso, che si è perso e camminando ritrova se stesso
TRENTO - Attingendo a piene mani dalla tradizione sciamanica di lontani incantatori come Bessie Smith, Fred McDowell e Son House ha portato in giro per il mondo il suo garage blues pieno di contaminazioni. Si presenta così Elli de Mon che suonerà in trio acustico venerdì 7 marzo alle 18.30 nel Foyer del Teatro di Pergine.
Si tratta dell’ultimo concerto per la rassegna gratuita Note a Margine organizzata dall'associazione Il Giardino Segreto - Amici del Libro.
Elli de Mon è sempre stata chitarre, grancassa, rullante, sonagli, suoni saturi e psichedelia indiana. Il suo singolo di debutto è targato 2013 mentre l’anno seguente esce il suo primo album dal titolo omonimo.
In questo live Elli de Mon proporrà anche i brani del suo nuovissimo disco “Raìse: radici” uscito per Rivertale Production. Si tratta di un concept sul paese dove Elli è cresciuta, fondato su una leggenda che l’ha sempre interrogata.
Narra di un uomo che si è perso e che camminando ritrova sé stesso. La storia di Orso, questo è il suo nome, è ricca di simboli pagani e la Chiesa piu tardi ne ha fatto un Santo, ma a lei è sempre interessato l'uomo, i suoi limiti, le sue crisi, il suo voler uscire da sé stesso e incontrare il proprio mistero, mettendosi in pozzi bui e difficili da risalire. Per cantarlo Elli non poteva far altro che utilizzare la sua lingua madre, il dialetto vicentino, cercando di tradurre in musica quei timbri, melodie e sfumature di sensi che ha sempre sentito pronunciare dai suoi nonni e che non ritrovava nell’italiano.
Per creare l'immaginario fatto dei luoghi, dei riti e dei volti di questa leggenda ha usato un organico diverso dalla onewomanband: archi , chitarre, percussioni, batteria, harmonium, dilruba, sitar e soprattutto la voce, protagonista con timbri diversi.
Ne è uscito un disco che parte dal gospel e finisce nello stoner, passando per antiche ballate modali e arrivando a tradizionali rivisitati in chiave dark. È un lavoro fatto di contrasti, pieni e silenzi che esulano dal confine di un solo genere musicale.
Dal vivo non sarà piu sola sul palco, perché ha coinvolto i Raìse, ossia Marco Degli Esposti e Francesco Sicchieri, rispettivamente alle chitarre e alle percussioni/batteria.