Pensioni sotto i 1000 euro In provincia sono la metà

In Trentino Alto Adige prende meno di 1.000 euro al mese tra il 40 e il 50% dei pensionati. Secondo il bilancio Inps 2011, infatti, il 10% più povero dei pensionati della regione ha un reddito medio annuo di 5.632 euro, cioè di 469 euro al mese. Il 10% «un po’ meno povero» riceve 555 euro medi al mese, la fascia successiva 673 euro, quella dopo 833 euro. E siamo al 40% dei pensionati. Solo alla quinta fascia troviamo un reddito medio mensile di 1.052 euro, ma essendo una media una parte della fascia è sotto. Un altro 30% di pensionati trentini e altoatesini prende più di 1.000 euro al mese e il rimanente 20% più di 2.000 euro al mese lordi

di Francesco Terreri

TRENTO - In Trentino Alto Adige prende meno di 1.000 euro al mese tra il 40 e il 50% dei pensionati. Secondo il bilancio Inps 2011, infatti, il 10% più povero dei pensionati della regione ha un reddito medio annuo di 5.632 euro, cioè di 469 euro al mese. Il 10% «un po’ meno povero» riceve 555 euro medi al mese, la fascia successiva 673 euro, quella dopo 833 euro. E siamo al 40% dei pensionati. Solo alla quinta fascia troviamo un reddito medio mensile di 1.052 euro, ma essendo una media una parte della fascia è sotto. Un altro 30% di pensionati trentini e altoatesini prende più di 1.000 euro al mese e il rimanente 20% più di 2.000 euro al mese lordi

 

A LIVELLO NAZIONALE

 

Nel Paese più "vecchio" d'Europa, gli anziani sono poco protetti e tutelati e pagano più di altre categorie le spese della crisi: il 55% degli over 65 italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai mille euro al mese, e tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese.

 

I dati, relativi al 2011, sono contenuti nel quinto Rapporto nazionale di Auser-Filo d'argento, presentato oggi. Gli anziani in Italia, sottolinea il documento, sono sempre più a rischio solitudine e povertà.

 

Due gravi emergenze sociali emergono dal Rapporto: l'isolamento fisico e relazionale e i redditi bassi e la povertà che investono fasce sempre più ampie di ultrasessantacinquenni. Gli anziani sono sempre più soli, soprattutto nelle grandi città del nord e vivono una quotidianità difficile e faticosa, devono fare i conti con la disgregazione delle reti parentali e amicali e con i ridotti servizi socio-assistenziali garantiti dagli enti locali.

 

Sono quasi 450.000 gli anziani seguiti nel corso del 2011 dai volontari del Filo d'Argento (il servizio di telefonia sociale di Auser), più 3,5% rispetto all'anno precedente, mentre i servizi resi agli utenti sono arrivati a quota 2 milioni e 360 mila, con un una crescita del 7,3% rispetto al 2010. 

 

Siamo il Paese che detiene la percentuale più alta di over 80 (5,8% della popolazione nel 2011); siamo secondi dopo la Germania per quanto riguarda la percentuale di over 65 (20,3% contro il 20,6% della Germania). La regione più vecchia è la Liguria dove gli over 55 sono il 40% della popolazione residente. Siamo il Paese dove il 30% degli anziani con più di 65 anni vive da solo e il record spetta alle donne, con il 37,5% contro il 14,5% degli uomini.

 

In 5 regioni - Valle d'Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Liguria e Sicilia - la quota di donne anziane che vivono sole supera la soglia del 40%. Nel triennio 2009/2011 la crisi economica ha accentuato ulteriormente l'isolamento e il disagio di una quota importante di anziani e la loro necessità di sostegno, dice il rapporto che ritiene il sistema di protezione sociale "fortemente inadeguato" anche alla luce delle recenti misure varate con il decreto Salva Italia: nel 2011 ben il 55% degli anziani italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai 1000 euro al mese. Tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese. 

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