Acciaieria Borgo: può valere 20 milioni
Entra nella fase finale la partita per il concordato preventivo e per la cessione dell'Acciaieria Valsugana spa in liquidazione, da parte della società siderurgica bresciana Leali spa, anch'essa in liquidazione. In questi giorni la multinazionale fondata dall'americano Jack Klesch con base a Ginevra sta confrontandosi con le banche per poi presentare, probabilmente la settimana prossima, un'offerta vincolante
Entra nella fase finale la partita per il concordato preventivo e per la cessione dell'Acciaieria Valsugana spa in liquidazione, da parte della società siderurgica bresciana Leali spa, anch'essa in liquidazione. In questi giorni la multinazionale fondata dall'americano Jack Klesch con base a Ginevra sta confrontandosi con le banche per poi presentare, probabilmente la settimana prossima, un'offerta vincolante.
Resta dunque aperta la partita tra il gruppo svizzero e l'italiana Feralpi di Giuseppe Pasini (1,119 miliardi di ricavi, 1300 dipendenti, 2 milioni di tonnellate prodotte, 5,8 milioni di utile nel 2011), per rilevare insieme le acciaierie Leali di Odolo e l'impianto di Borgo Valsugana.
La Klesch & co. (gruppo globale e plurisettoriale, 5 miliardi di dollari di fatturato, 4.500 dipendenti in 40 stabilimenti sparsi in 16 Paesi) sarebbe orientata a mettere sul piatto circa 40 milioni, metà per l'acciaieria bresciana, metà per quella valsuganotta.
Le Acciaierie di Borgo vengono valutate insomma sui 20 milioni di euro.
Era stato il settimanale «Il Mondo» - la settimana scorsa - a rivelare l'avance della Klesch al patron Dario Leali, pubblicando la cifra di 50 milioni come proposta per acquisire l'azienda bresciana, dopo una fase di affitto d'impresa, nell'ambito della procedura fallimentare aperta ai tribunali di Brescia e Trento, dove Leali spa e Acciaieria Valsugana sono assistite rispettivamente dall'avvocato Gregorio Gitti (da pochi giorni ufficialmente candidato al Senato in Lombardia con la Lista Monti) e dall'avvocato Alessandro Russo, che il 19 settembre 2012 hanno presentato le domande di cooncordato preventivo, «con riserva di presentare la proposta ed il piano concordatario, come prevede la nuova legge fallimentare», precisa Dario Leali in una lettera inviata all' Adige .
Leali vuole anche precisare di non aver fornito le informazioni contenute nel nostro articolo del 5 gennaio (che peraltro citava come fonte il settimanale «Il Mondo») e che l'esposizione nei confronti delle banche è per circa 35 milioni e non per oltre 100 milioni di euro, come era stato ipotizzato nella ricostruzione delle traversie economico-finanziarie del gruppo siderurgico bresciano.
Ora quel che conta sono i tempi: c'è bisogno di qualche settimana in più per mettere a punto il piano concordatario. Il termine fissato finora è il 28 gennaio 2013, ma il tribunale di Brescia ha già concesso una proroga fino al 16 febbraio, mentre il tribunale di Trento non si è ancora pronunciato sull'istanza di rinvio presentata dagli avvocati Gitti e Russo, per avere un respiro di altri 60 giorni prima del deposito, termine a cui poi si potrebbe allineare anche il tribunale di Brescia: il che sembra logico, al di là delle tecnicalità giuridiche, visto che la vicenda concordataria riguarda in parallelo l'Acciaieria Valsugana spa e la Leali spa, Trento e Brescia, Borgo Valsugana e Odolo, insomma. pgh