La Vis, al via azione legale contro ex cda e vigilanza

Il consiglio di amministrazione della cantina La Vis, guidato dal presidente  Matteo Paolazzi e dall'amministratore delegato  Marco Zanoni, ha affidato ai legali di fiducia l'incarico di redigere un motivato parere sugli eventuali profili di responsabilità per l'operato dei componenti del cda della gestione pre-commissariamento ma anche degli organi di revisione e di vigilanza

di Francesco Terreri

Il consiglio di amministrazione della cantina La Vis, guidato dal presidente  Matteo Paolazzi e dall'amministratore delegato  Marco Zanoni, ha affidato ai legali di fiducia l'incarico di redigere un motivato parere sugli eventuali profili di responsabilità per l'operato dei componenti del cda della gestione pre-commissariamento ma anche degli organi di revisione e di vigilanza. In pratica, sotto attacco da parte dell'attuale gestione è anche, e forse soprattutto, la divisione vigilanza della Cooperazione trentina guidata da  Enrico Cozzio , «rea» di valutazioni negative sul patrimonio della cooperativa.


L'azione di responsabilità «in relazione al depauperamento patrimoniale subito dalla cooperativa a danno di soci e creditori» verso la vecchia gestione che ha portato La Vis al commissariamento era in realtà attesa da tempo. La Vis è arrivata al commissario con un indebitamento finanziario che superava i 90 milioni di euro e una perdita consolidata (bilancio 2009-2010) di circa 15 milioni. Ma il cda attuale, come ha anticipato  L'Adige , punta a coinvolgere negli «eventuali profili di responsabilità» anche i revisori della cooperazione. L'argomento è che neanche loro hanno vigilato a sufficienza sulla china pericolosa che aveva preso il gruppo La Vis.


Va ricordato che la vigilanza coop non fece osservazioni ai bilanci fino a quello chiuso al 30 giugno 2008, ma ne fece a partire da quello successivo, 2008-2009, prima quindi del commissariamento.
Il cda di La Vis non lascia passare liscio neanche le voci su ipotesi di concordato preventivo, conseguenza peraltro delle valutazioni sul patrimonio, che circolavano nelle scorse settimane in casa Cooperazione. «Danneggiano il processo di rilancio» insiste la coop lavisana, che ha conferito ai propri legali anche l'incarico di predisporre un esposto-querela sulla base dell'articolo 513 del codice penale «Turbata libertà dell'industria o del commercio», ovvero «per altri, più gravi reati che dovessero emergere».


Il consiglio, inoltre, «a seguito di una scrupolosa analisi per la scelta del soggetto idoneo» ha affidato alla Prauditing srl l'incarico per l'aggiornamento e lo sviluppo del piano triennale. Nel periodo del commissariamento, concluso l'anno scorso, il piano triennale era stato sviluppato dalla Axteria spa. Il documento, spiega una nota, rappresenta l'articolazione in dettaglio dei programmi di sviluppo già delineati dalla cooperativa e «costituisce un importante tracciato organizzativo e operativo» per il monitoraggio della situazione in evoluzione e le verifiche del raggiungimento degli obiettivi.

comments powered by Disqus