Giunta (Agenzie Entrate): il redditometro sarà equo
Il direttore provinciale dell'Agenzia entrate di Trento, Vincenzo Giunta: «Nell'ambito di un'azione di recupero dell'evasione fiscale, anche nel Trentino il redditometro è applicato con ponderazione e misura soltanto ai casi di evasione spudorata: servirà per individuare le posizioni a maggior rischio che, a fronte di spese rilevanti, dichiarano un reddito esiguo. E comunque ampio spazio è sempre dato al dialogo attraverso un doppio contraddittorio che offre la possibilità di fornire chiarimenti»
TRENTO - Ma il redditometro è uno strumento ancora attuale per arginare un'evasione fiscale che ha assunto nella storia del nostro Paese il carattere di un fenomeno diffuso?
Alessandra Magliaro (dipartimento di scienze giuridiche): «L'accertamento sintetico continua a costituire certamente uno strumento qualificato per il contrasto all'evasione. Un tipo di accertamento noto nell'ordinamento tributario fin dalla riforma degli anni Settanta. L'art. 38 del dpr 600/1973, infatti, stabilisce che la determinazione sintetica del reddito complessivo del contribuente può essere effettuata «sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta». Si tratta di un principio, che è sempre stato alla base dell'accertamento sintetico, la cui ratio, in sostanza, parte dal presupposto che se un contribuente ha speso, vuol dire che prima ha "guadagnato"».
L'Agenzia delle entrate di Trento come utilizzerà il nuovo redditometro?
Il direttore provinciale dell'Agenzia entrate di Trento, Vincenzo Giunta: «Nell'ambito di un'azione di recupero dell'evasione fiscale che si gioca naturalmente su scala nazionale, anche nel Trentino il redditometro è applicato con ponderazione e misura soltanto ai casi di evasione spudorata: servirà per individuare le posizioni a maggior rischio che, a fronte di spese rilevanti, dichiarano un reddito esiguo. E comunque ampio spazio è sempre dato al dialogo attraverso un doppio contraddittorio che offre la possibilità di fornire chiarimenti».
Le modifiche rispetto al precedente redditometro?
Magliaro: «Il dl 78/2010 ha modificato l'art. 38 del dpr n. 600/1973. Attualmente la determinazione sintetica del reddito "può altresì essere fondata sul contenuto induttivo di elementi di capacità contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza, con decreto del ministero dell'economia e delle finanze". Il decreto entrato in vigore quest'anno stabilisce che "per elemento indicativo di capacità contributiva si intende la spesa sostenuta dal contribuente per l'acquisizione di servizi e di beni e per il relativo mantenimento". L'elenco di tali elementi di capacità contributiva viene riportato. Il nuovo redditometro si fonda sia su spese effettive che su spese figurative. E queste ultime vengono valorizzate in base alla spesa media Istat della tipologia di nucleo familiare di appartenenza e, in taluni casi, sulla base di analisi e studi socio-economici, anche di settore. Sono rilevanti, inoltre, sia gli incrementi patrimoniali sia la quota di risparmio riscontrata dall'amministrazione come formatasi nell'anno in questione. In sostanza, il reddito complessivo del contribuente viene presuntivamente determinato sommando alle spese "vive" conosciute dall'Agenzia entrate, le spese figurative, gli incrementi patrimoniali e la quota di risparmi».
In Italia, e in Trentino, si sono già sollevati dubbi - dai professionisti e dall'opinione pubblica - sulla possibile natura inquisitoria ed eccessivamente presuntiva del redditometro. Come risponde l'Agenzia?
Giunta: «Abiamo messo in atto diverse iniziative, non ultima questa dei dialoghi, per comunicare le novità. Abbiamo cercato di spiegare che chi ha una capacità di spesa congrua con la capacità di reddito non ha nulla da temere. Per quanto riguarda i professionisti, credo che il redditometro sia stato accolto in maniera positiva dalle varie categorie, disponibili al confronto e propositive rispetto all'evidenziazione delle criticità sui quali lavorare per offrire al contribuente sempre maggiori garanzie».