L'amarezza dei dipendenti
Claudio Longo, delegato Fiom, è amareggiato: «Non credo ci siano grandi margini di manovra e non credo che ci sia la possibilità di trasferirsi a Varese. Tengono aperto lì peché c'è il quartier generale, le dimensioni sono più grandi, c'è un reparto ricerca e sviluppo, si fanno anche cucine. Chiudere qui costa meno. Spiace perché ci è parso, in questi anni, che qui si facessero diversi esperimenti per provare tecniche e lavorazioni nuove
TRENTO - Claudio Longo, delegato Fiom, è amareggiato: «Non credo ci siano grandi margini di manovra e non credo che ci sia la possibilità di trasferirsi a Varese. Tengono aperto lì peché c'è il quartier generale, le dimensioni sono più grandi, c'è un reparto ricerca e sviluppo, si fanno anche cucine. Chiudere qui costa meno. Spiace perché ci è parso, in questi anni, che qui si facessero diversi esperimenti per provare tecniche e lavorazioni nuove.
L'altro elemento che mi lascia perplesso è che ci hanno sempre detto che il nostro stabilimento è quello che perde meno, dunque il più efficiente. Forse - continua - ci eravamo abituati bene, ci eravamo illusi che la ditta fosse in piena salute: con questa crisi nemmeno un giorno di cassa integrazione. Certo che passare da quella situazione alla chiusura perentoria non è accettabile». La nuova riunione dei dipendenti è convocata per lunedì alle 8: «Noi speriamo in una riqualificazione dello stabilimento per poter recuperare qualche posto di lavoro».