Whirlpool, c'è la richiesta della cassa integrazione
Prendendo spunto dalla notizia della chiusura dello stabilimento Whirlpool di Norrköping, in Svezia, con spostamento della produzione a Varese, il consigliere provinciale della Lega Nord Claudio Civettini si chiede se la Lombardia non sia stata più brava del Trentino ad attirare la multinazionale Usa I tuoi commenti
TRENTO - Ieri è partita la richiesta al ministero del Lavoro della cassa integrazione straordinaria per i 454 dipendenti della Whirlpool di Gardolo. «Il ministero - spiega Luciano Remorini della Fim Cisl - dovrebbe convocare a breve le parti per firmare la cassa integrazione per 12 mesi con istanza di proroga per altri 12, con avvio dal 1° febbraio». Oggi è in programma un incontro tra sindacati e azienda, mentre in mattinata Whirlpool e Provincia dovrebbero concludere l'accordo per l'utilizzo dei 3 milioni di euro messi a disposizione dall'azienda per la caccia alle attività sostitutive.
Prendendo spunto dalla notizia della chiusura dello stabilimento Whirlpool di Norrköping, in Svezia, con spostamento della produzione a Varese, il consigliere provinciale della Lega Nord Claudio Civettini si chiede se la Lombardia non sia stata più brava del Trentino ad attirare la multinazionale Usa. Ma Remorini ricorda: la chiusura in Svezia era stata preannunciata insieme a quella di Spini. E il grosso della produzione di Spini va in Polonia, non a Varese.