Calcolo inflazione, il paniere cambia

Le sigarette elettroniche, il caffè in cialde e le edizioni online dei quotidiani fanno il loro ingresso nel paniere dell'Istat, una sorta di «cesto» virtuale che contiene tutte le voci di spesa chiamate a determinare il livello dell'inflazione. All'inizio di ogni anno l'Istituto di statistica rivede la lista di prodotti che possono vantarsi di far parte di questa mega-bilancia, e accanto alle entrate c'è anche qualche uscita, tra cui spicca il tailleur, il completo femminile che negli anni Ottanta si era affermato come il simbolo della donna in carriera

Le sigarette elettroniche, il caffè in cialde e le edizioni online dei quotidiani fanno il loro ingresso nel paniere dell'Istat, una sorta di «cesto» virtuale che contiene tutte le voci di spesa chiamate a determinare il livello dell'inflazione. All'inizio di ogni anno l'Istituto di statistica rivede la lista di prodotti che possono vantarsi di far parte di questa mega-bilancia, e accanto alle entrate c'è anche qualche uscita, tra cui spicca il tailleur, il completo femminile che negli anni Ottanta si era affermato come il simbolo della donna in carriera. L'aggiornamento del paniere non è infatti solo un rito statistico: dietro c'è un Italia che cambia, più tecnologica, devota a tutto quello che è già pronto all'uso e ricercata nelle scelte alimentari.
Insomma economia e costume si intrecciano e dietro ogni prodotto c'è una storia. D'altra parte, come l'Istat stesso chiarisce, la revisione «tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e arricchisce, in alcuni casi, la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati».
Dalle indagini dell'Istituto è emerso come alcuni prodotti lanciati sul mercato abbiano fatto raggiungere livelli di spesa non più trascurabili: chi a tempo di record come le e-cig e relative ricariche, chi con più calma.
Tra le new entry, il caffè in cialde o capsule e l'apposita macchina erano sicuramente attese. Restando sul fronte alimentare, si inseriscono anche il formaggio grattugiato in confezione e il latte fresco ad alta qualità. Sempre più spazio ha il capitolo hi-tech, che si allarga con il giornale on-line (per cui oggi esistono diverse possibilità di abbonamento). Gli italiani si scoprono più ambientalisti: concorreranno a determinare il carovita pure i sacchetti ecologici per rifiuti organici. Il rastrello dell'Istat recupera anche prodotti presenti ormai da anni: lo spazzolino elettronico e il test di gravidanza.
A fronte di 21 ingressi si conta, però, anche qualche «addio»: è così che il servizio di riparazione per apparecchi audiovisivi o informatici viene depennato. La spesa che le famiglie destinavano a questa voce risultava ormai minima. E lo stesso è accaduto per un indumento mitico come il tailleur, il due pezzi per donna (giacca-gonna o giacca-pantalone), capo amato dai grandi stilisti e immortalato in tanti film anni Ottanta.
In tutto ora il paniere conta 1.463 prodotti, diciotto in più rispetto al 2013. A cambiare non è solo il numero degli articoli considerati, ma anche il loro peso, influenzato dai livelli di spesa e dalle oscillazioni dei prezzi. Ecco che aumenta l'importanza data all'alimentare, mentre scende la rilevanza attribuita all'abbigliamento e ai trasporti, anche a causa di una crisi che ha tagliato i consumi. L'aggiornamento del paniere non piace però a tutti: critici appaiono sia la Coldiretti, secondo cui «con il formaggio grattugiato in busta entrano i prodotti low cost», sia il Codacons, che punta il dito contro i pesi, definiti «sballati».

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