Per i lavoratori stranieri i redditi sono più bassi

Secondo gli ultimi dati elaborati da Cinformi con la Provincia di Trento per il «Rapporto annuale 2013 dell'immigrazione in Trentino», la popolazione straniera incide nella nostra provincia per il 9,2% sul totale, il 18,4% sulle nascite, 11,5% sulla popolazione scolastica e nel 2012 gli avviamenti al lavoro hanno riguardato per il 32,8% gli stranieri

di Giuseppe Fin

stranieriTRENTO - Secondo appuntamento ieri per LaRes, il Laboratorio Relazioni Sindacali, presso la Trentino school of management, per discutere sul lavoro e il fenomeno migratorio in Trentino con un focus sul settore edile. L'obiettivo è quello di offrire informazioni ed indicazioni ai funzionari, agli operatori e ai delegati in ambito sindacale. Al centro dell'incontro di ieri vi è stata la presentazione del libro «Vite in cantiere. Migrazioni e lavoro dei rumeni in Italia» di Domenico Perrotta e la tesi di dottorato di Nicoletta Bressan, dell'Università di Trento, dal titolo «L'imprenditoria cinese in Italia, due casi studio: la ristorazione cinese a Milano e il distretto del porfido a Trento».
 
Ad inquadrare la situazione lavorativa degli immigrati è stata la dottoressa Serena Piovesan dell'area centro studi di Cinformi. «In Trentino - ha spiegato quest'ultima - ci troviamo sempre meno con nuova immigrazione e con una crescita ridotta di nuove presenze straniere. Vi è una presenza radicata e strutturata». Secondo gli ultimi dati elaborati da Cinformi con la Provincia di Trento per il «Rapporto annuale 2013 dell'immigrazione in Trentino», la popolazione straniera incide nella nostra provincia per il 9,2% sul totale, il 18,4% sulle nascite, 11,5% sulla popolazione scolastica e nel 2012 gli avviamenti al lavoro hanno riguardato per il 32,8% gli stranieri.
 
«Siamo davanti - ha spiegato Piovesan - ad una situazione di stabilità e normalità anche se sono presenti dei segnali di debolezza economica. È indubbia, infatti, la differenza tra i redditi degli italiani e quegli degli stranieri. Questi ultimi percepiscono la metà». Riprendendo ancora i dati riguardanti il mercato del lavoro, è possibile vedere come vi sia un calo delle assunzioni di stranieri nel comparto interinale del 16% che arriva al 25% nel settore industriale. Le perdite di lavoro per gli immigrati si registrano, invece, in maniera più forte nel settore delle costruzioni e dell'industria manifatturiera.
 
Per  quanto concerne la situazione delle liste di collocamento, ha spiegato ieri Cinformi, vi è un incremento degli iscritti stranieri che, nel mese di agosto 2013 rappresentavano il 33% del totale. «Le tendenze che ci troviamo davanti - ha concluso Serena Piovesan - sono contrastanti. Il quadro è problematico per l'impatto della recessione ma l'occupazione degli stranieri tiene. Crescono però la frammentazione del mercato del lavoro e i posti a bassa qualifica».

comments powered by Disqus