Per i lavoratori stranieri i redditi sono più bassi
Secondo gli ultimi dati elaborati da Cinformi con la Provincia di Trento per il «Rapporto annuale 2013 dell'immigrazione in Trentino», la popolazione straniera incide nella nostra provincia per il 9,2% sul totale, il 18,4% sulle nascite, 11,5% sulla popolazione scolastica e nel 2012 gli avviamenti al lavoro hanno riguardato per il 32,8% gli stranieri

Ad inquadrare la situazione lavorativa degli immigrati è stata la dottoressa Serena Piovesan dell'area centro studi di Cinformi. «In Trentino - ha spiegato quest'ultima - ci troviamo sempre meno con nuova immigrazione e con una crescita ridotta di nuove presenze straniere. Vi è una presenza radicata e strutturata». Secondo gli ultimi dati elaborati da Cinformi con la Provincia di Trento per il «Rapporto annuale 2013 dell'immigrazione in Trentino», la popolazione straniera incide nella nostra provincia per il 9,2% sul totale, il 18,4% sulle nascite, 11,5% sulla popolazione scolastica e nel 2012 gli avviamenti al lavoro hanno riguardato per il 32,8% gli stranieri.
«Siamo davanti - ha spiegato Piovesan - ad una situazione di stabilità e normalità anche se sono presenti dei segnali di debolezza economica. È indubbia, infatti, la differenza tra i redditi degli italiani e quegli degli stranieri. Questi ultimi percepiscono la metà». Riprendendo ancora i dati riguardanti il mercato del lavoro, è possibile vedere come vi sia un calo delle assunzioni di stranieri nel comparto interinale del 16% che arriva al 25% nel settore industriale. Le perdite di lavoro per gli immigrati si registrano, invece, in maniera più forte nel settore delle costruzioni e dell'industria manifatturiera.
Per quanto concerne la situazione delle liste di collocamento, ha spiegato ieri Cinformi, vi è un incremento degli iscritti stranieri che, nel mese di agosto 2013 rappresentavano il 33% del totale. «Le tendenze che ci troviamo davanti - ha concluso Serena Piovesan - sono contrastanti. Il quadro è problematico per l'impatto della recessione ma l'occupazione degli stranieri tiene. Crescono però la frammentazione del mercato del lavoro e i posti a bassa qualifica».