Rossi blocca Borgonovo Re
«Non ci sono le condizioni e il clima per decidere sulla rete ospedaliera: se ne riparlerà solo quando il presidente lo metterà all'ordine del giorno della giunta». Il governatore Ugo Rossi parla in terza persona. È inviperito per il continuo stillicidio di notizie apparse sull' Adige negli ultimi tre giorni (diversi approfondimenti anche nell'edizione oggi in edicola), relative al piano di tagli sui punti nascita e la riorganizzazione degli ospedali periferici, su cui da settimane ormai si sta discutendo in giunta e che l'assessora alla salute, Donata Borgonovo Re, ha auspicato che si possa definire la settimana prossima. Quell'approvazione lunedì prossimo non ci sarà. Il governatore ed ex assessore alla sanità ha deciso di bloccare ogni decisione Il blog di Paolo Ghezzi
«Non ci sono le condizioni e il clima per decidere sulla rete ospedaliera: se ne riparlerà solo quando il presidente lo metterà all'ordine del giorno della giunta». Il governatore Ugo Rossi parla in terza persona. È inviperito per il continuo stillicidio di notizie apparse sull' Adige negli ultimi tre giorni (diversi approfondimenti anche nell'edizione oggi in edicola), relative al piano di tagli sui punti nascita e la riorganizzazione degli ospedali periferici, su cui da settimane ormai si sta discutendo in giunta e che l'assessora alla salute, Donata Borgonovo Re, ha auspicato che si possa definire la settimana prossima. Quell'approvazione lunedì prossimo non ci sarà. Il governatore ed ex assessore alla sanità ha deciso di bloccare ogni decisione.
Presidente Rossi, perché lunedì prossimo non potete decidere una volta per tutte sul futuro dei punti nascita e degli ospedali periferici?
Perché per decidere è necessario presentare le cose alla giunta, avere la disponibilità a fare dei ragionamenti con i colleghi, e non dare in pasto il giorno dopo il tutto all'opinione pubblica. Sta bacchettando l'assessora Borgonovo Re?
«Amministrare è diverso dal cercare il consenso. Mi pare che l'assessora non abbia ancora compreso che se in giunta ci sono visioni diverse sulle questioni e vogliamo mettere queste visioni a fattore comune, va condiviso un metodo. Ciò a cui stiamo assistendo dimostra invece che l'assessora non ha capito il metodo. Per questo dico che non ci sono le condizioni e il clima per decidere. Oltre tutto ora abbiamo l'impegno della riforma istituzionale e la legge finanziaria».
Vuol dire che di rete ospedaliera tornerete a parlare dopo Natale, una volta approvata la Finanziaria, o addirittura l'anno prossimo? Ma non è urgente?
«Un piano di miglioramento dell'Azienda sanitaria esiste già. Eventualmente ha bisogno solo di aggiustamenti. La questione è stata fatta diventare urgente senza che ce ne fossero le condizioni. Quindi non si discute finché non lo decide il presidente, come è sua competenza. Non ci sarà alcuna giunta decisiva la settimana prossima. Devo dire che per altro la cosa era già stata affrontata adeguatamente nella scorsa legislatura. Ora è stata caricata di un significato eccessivo a causa dell'essersi lasciata andare da parte dell'assessora. È evidente che non è possibile cercare di fare un approfondimento in giunta quando poi ci si trova le cose sul giornale il giorno dopo».
L'assessore Gilmozzi dice che sulla sanità c'è in gioco la visione di Trentino che ha questa giunta. Ma il piano di miglioramento che Gilmozzi definisce «aziendalista» e da cambiare l'avete già approvato nella scorsa legislatura, proposto da lei quand'era assessore. Pensa che oggi vada cambiato? Perché?
«Certo che si può cambiare e non è neanche vero che contiene tutte le questioni di cui si sta parlando in questi giorni sulla rete ospedaliera. Alcune ci sono altre no, alcune possono essere corrette. Ma ripeto, il modo migliore di fare queste cose complicate è discuterne tra di noi in giunta, entrare nel merito, e poi uscire all'esterno una volta che abbiamo deciso. Questo continuo stillicidio di notizie per cercare consenso attorno a degli assiomi non può portare a un risultato positivo. Quindi bisogna fermarsi. Ne riparleremo quando lo riterrò opportuno».
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