Altolà dell'Unione europea alla concessione A22
Si complica la strada per il rinnovo della concessione A22. L'Italia rischia una procedura di infrazione Ue per la norma sulle concessioni autostradali contenuta nello «Sblocca Italia». Bruxelles ha infatti aperto il 17 ottobre la pre-procedura di infrazione Eu-Pilot Dorfmann: dobbiamo spiegarla all'Europa
Si complica la strada per il rinnovo della concessione A22. L'Italia rischia una procedura di infrazione Ue per la norma sulle concessioni autostradali contenuta nello «Sblocca Italia». Bruxelles ha infatti aperto il 17 ottobre la pre-procedura di infrazione Eu-Pilot, chiedendo alle autorità italiane di fornire approfondimenti su determinate
questioni per decidere l'esito della procedura. La concessione dell'A22 è formalmente scaduta nell'aprile scorso.
La proposta che il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha inoltrato a Bruxelles per chiedere la proroga di un pacchetto di concessioni autostradali prevede che i concessionari facciano investimenti per più di 11 miliardi di euro. Nel caso di A22, l'ipotesi messa sul piatto è una proroga al 2045, cioè 31 anni dall'attuale concessione scaduta il 30 aprile scorso. Autobrennero dovrebbe garantire circa 3 miliardi di investimenti, di cui 1 per la ferrovia, oltre al conferimento dei 550 milioni già messi da parte per il tunnel del Brennero. Ma in tutto, compresi valore e canoni di concessione, l'impegno finanziario della società di via Berlino sarebbe di circa 5 miliardi.
Le società coinvolte nella proposta di proroga, prevista dall'articolo 5 del decreto Sblocca Italia, sono, oltre ad Autobrennero, la Sias del gruppo Gavio e Autovie Venete, che fa capo alla finanziaria Friulia della Regione Friuli Venezia Giulia. Il ministero argomenta alla Commissione europea che le proroghe si rendono necessarie per consentire ai concessionari di far fronte agli investimenti richiesti dalle autorità pubbliche, cioè perché assolvono ad un servizio pubblico senza contributi da parte dello Stato.
Nel caso di Autobrennero, società controllata dagli enti pubblici trentini, altoatesini e degli altri territori attraversati dall'arteria, la notifica all'Unione Europea prevede il prolungamento del contratto di concessione dal 2014 al 2045. Gli impegni di A22 comprendono prima di tutto il conferimento del fondo ferrovia già accumulato, pari a 550 milioni, alla società che realizza il tunnel del Brennero e le tratte d'accesso. Ma alla ferrovia andranno anche i 34,4 milioni annui già previsti dal bando di gara ora sospeso, per un accantonamento totale in 31 anni di concessione di 1 miliardo 70 milioni circa. Gli investimenti che la società autostradale sarebbe tenuta a fare ammonterebbero a 1 miliardo 990 milioni. La cifra comprende gli interventi sulla tratta autostradale, in primo luogo la terza corsia tra Verona e Modena che da sola costa 700 milioni, le manutenzioni e le cosiddette opere complementari, i lavori chiesti dagli enti locali sulla viabilità connessa con l'A22, come ad esempio, in Trentino, la tangenziale di Rovereto e il nuovo collegamento stradale Loppio-Busa.
Autobrennero, inoltre, dovrà versare allo Stato i 568 milioni del «valore della concessione», anche questo previsto dal bando di gara, e 45 milioni l'anno di canone di concessione, per un totale superiore agli 1,9 miliardi. La proposta di piano finanziario dettagliato sarà formulata dalla stessa società autostradale.
Dorfmann: dobbiamo spiegarla all'Europa