Imu prima casa, Trento anticipa Renzi Da Cavalese a Mezzana tanti azzerano l'imposta
Una serie di Comuni trentini ha già anticipato la proposta del premier Matteo Renzi di abolire la tassazione sulla proprietà della prima casa. Se a livello nazionale il presidente del Consiglio sta pensando di azzerare l'accoppiata Imu-Tasi, per quanto riguarda la Provincia di Trento la riforma targata Carlo Daldoss con l'Imis ha di fatto abbassato di molto l'asticella delle esenzioni (nel senso che occorre avere una rendita più elevata di prima per pagare effettivamente la nuova imposta sulla casa). Secondo le valutazioni dei tecnici provinciali che stanno facendo le prime valutazioni sull'esordio dell'Imis, infatti, a livello provinciale paga meno di una casa su tre l'Imis. Rispetto all'Imu, che prevedeva un'esenzione fissa di 50 euro, aumentata di altri 50 euro per ciascun figlio a carico sotto i 26 annid i età, con l'Imis la detrazione diversa da Comune a Comune è molto più elevata e riesce così a compensare la tassazione di molte prime abitazioni.
Ma se l'esenzione sulla prima abitazione ormai riguarda con l'Imis circa il 70% dei proprietari, a livello trentino ci sono già alcuni Comuni che hanno deciso di azzerare l'imposta municipale per tutte le prime abitazioni, comprese quelle di lusso. Non solo, dunque, per le categorie A2, ovvero le abitazioni classificate come di valore ordinario, ma anche per le ville o le case di alto valore di mercato, alcuni municipi hanno fatto una scelta motivata, in maniera simile a quanto sta cercando di proporre Renzi, con la volontà di esentare dal pagamento la prima abitazione, perché rappresenta di fatto non un investimento di tipo speculativo ma una necessità per la quale le famiglie si indebitano. A poter fare la scelta di esentare del tutto le abitazioni principali sono, in particolare, i Comuni di tipo turistico o quelli che, in generale, hanno un ampio numero di seconde case, sulle quali le aliquote sono molto più elevate di quelle applicate sulla prima casa e le detrazioni non sono presenti.
Tra i Comuni che hanno deciso di esentare del tutto l'abitazione principale, in Trentino, ci sono infatti Mezzana, Cavalese, Castello Molina-Fiemme, Castello Tesino, Castel Condino, Bocenago e Carano. Il mancato introito da abitazione principale è compensato ampiamente, in questi Comuni, da quanto fatto pagare dai proprietari delle seconde case. Che, di solito, non sono residenti e quindi non hanno voce in capitolo quando si tratta di rinnovare le amministrazioni comunali.
A livello provinciale, come è noto, la giunta ha deciso di non cancellare l'Imis sull'abitazione principale anche per evitare di dover poi reperire i 9,5 milioni di euro che l'Imis vale sui 250 milioni di euro complessivi di imposta che viene versata su tutti gli immobili in complesso (di questi 50 milioni, quelli sugli immobili classificati come D, vanno di fatto versati allo Stato, a seguito degli accordi sulla finanza pubblica che sono stati messi nero su bianco negli ultimi anni tra Roma e Trento). Adesso che Renzi, rispondendo proprio a un lettore di Trento sull'Unità, ha detto che «i soldi in meno della Tasi/Imu saranno restituiti integralmente ai Comuni. E il tuo bravo sindaco saprà farne prezioso uso» si apre per un'eliminazione dell'Imis prima casa in tutti i Comuni trentini. Per Paride Gianmoena, l'aspetto va però chiarito: «Bisogna capire dove Renzi prenderebbe i soldi».