Borse giù in Asia, preoccupa ancora la Cina

Le Borse asiatiche scivolano dopo il Purchasing Managers' Index (Pmi) sull'attività manifatturiera della Cina ai minimi degli ultimi 3 anni: Tokyo sta chiudendo in calo del 3,8%, il listino cinese di Shenzhen del 4,3%. Molto deboli anche Shanghai e Sidney, che cedono oltre due punti. In forte calo i futures sull'avvio delle Borse europee.

Avvio negativo ma non drammatico invece per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna una perdita dello 0,94%, l'Ftse It All-Share un calo dello 0,90%.

Sui mercati pesano anche le incertezze del prezzo del petrolio e il timore di aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, con Seul che ha chiuso in calo dell'1,4% e Taiwan dell'1,9%. Chiaramente negativa verso la fine della seduta anche Mumbai che perde oltre un punto percentuale mentre Hong Kong (-0,8%) e Singapore (-0,4%) provano a contenere le perdite, con Kuala Lumpur leggermente in controtendenza. Per le Borse europee si delinea una partenza molto difficile: i futures sull'avvio che segnano perdite di circa due punti percentuali, con le stime sul primo indice di Londra solo leggermente meno pesante (-1,8%).
   
Cina: produzione manifatturiera scende in agosto, Pmi 49,7  - L'attività' dell'industria manifatturiera in Cina ha subito un rallentamento in agosto, confermando le difficoltà' della seconda economia del mondo. L' indice chiamato Purchasing Managers' Index (Pmi) ha segnato in agosto 49,7 punti, in diminuzione rispetto ai 50 di luglio. Il Pmi e' stato rilevato dall' Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino. Si tratta del livello piu' basso dall' agosto del 2012. Un livello del Pmi superiore a 50 punti indica espansione dell' attivita' produttiva, al di sotto indica una contrazione.

Euro a 1,1280 dlr prima apertura borse europee  - Euro in leggero aumento sul dollaro prima dell'apertura delle principali borse europee. La divisa comunitaria è scambiata a 1,1280 dollari rispetto ai 1,1219 dollari di ieri dopo la chiusura di Wall Street, e a 135,93 yen.

Petrolio: in calo su N.Y (47,23 dlr) e Londra (52,16 dlr) - Dopo l'impennata più forte dall'invasione del Kuwait nel 1990, il petrolio ripiega sulle previsioni delle scorte Usa di greggio, in aumento di 700.000 barili. Il petrolio a New York con consegna a ottobre è sceso a 47,23 dollari al barile mentre il Brent a Londra è sceso a 52,16 dollari. In Europa il greggio è trattato sul mercato europeo con un premio di 4,89 dollari sul Wti.

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