Confesercenti ottimista: botteghe in ripresa
Centri storici deserti, con negozi dalle saracinesche chiuse e dalle insegne spente. Un triste panorama che, in questi anni di crisi e anche a causa del boom dei centri commerciali sorti nelle periferie, sembrava destinato a rimanere immutato ma su cui, invece, si vede un segnale in controtendenza.
Da qui al 2017, annuncia Confesercenti, si conteranno 5 mila botteghe in più, che però dovranno fare i conti con abusivismo, illegalità varie, fisco opprimente: per questo l’associazione chiede al governo di fare per le pmi lo stesso «lavoro egregio» che ha fatto per le altre imprese.
In occasione del Meeting 2015, l’associazione ha fatto il punto della crisi economica riscontrando l’avvio della ripresa grazie soprattutto al forte traino del turismo, con l’effetto volano di Expo e dell’avvio del Giubileo straordinario, che faranno salire il totale degli arrivi internazionali a oltre 50 milioni (+4%).
L’avvio della ripresa italiana, secondo lo studio che Confesercenti ha realizzato con il Ref, per ora, è guidato principalmente dalla spesa delle famiglie. Infatti nel 2015 i dati sulle vendite al dettaglio hanno mostrato segnali di stabilizzazione e, quindi, la fase peggiore dovrebbe essere superata: nei prossimi anni, allora, le imprese del commercio al dettaglio torneranno ad aumentare, dopo tre anni di saldi negativi, e nel 2017 saranno 5mila. Si può quindi prevedere «uno scenario di progressivo, seppure lento, ripopolamento, anche se con profonde differenze a seconda del settore».
Le difficoltà, però, non mancano, dal momento che «il lavoro fatto dal governo Renzi è stato egregio», ma «i provvedimenti hanno aiutato in modo inversamente proporzionale grandi e piccole imprese». Confesercenti evidenzia per esempio, sul fronte turismo, una dotazione infrastrutturale che «è inferiore rispetto ai competitor» e un fisco che «tartassa i turisti» in vacanza in Italia chiedendo loro circa 2,4 miliardi di euro l’anno. Una vera e propria stangata, dovuta non solo a un’Iva sui prodotti turistici superiore di 1,5 punti alla media europea, ma anche ad una tassa di soggiorno «particolarmente esosa». Sul fronte fiscale c’è anche il problema, sollevato dal presidente Massimo Vivoli, «della mancata estensione delle deduzioni Irap alle imprese stagionali».
Ma alla voce ‘ostacolì figura anche il grande tema dell’abusivismo e dell’illegalità, che si può affrontare, per esempio, incrociando le banche dati di Camere di commercio, Inps e Agenzia delle Entrate.
Tutte questioni, dalla tassa di soggiorno all’incrocio dei dati, su cui il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha promesso un impegno da parte del governo, con un tavolo che potrà partire già nei prossimi giorni.