Il vertice di Confidimpresa nel mirino della Banca d'Italia

di Luisa Maria Patruno

Nel verbale ispettivo della Banca d’Italia consegnato nelle scorse settimane a Confidimpresa, il consorzio di garanzia fidi dell’industria e del terziario, vi sono contestazioni su presunte irregolarità nella gestione e in particolare nell’affidamento di credito ad alcune grandi imprese senza adeguate garanzie. Le osservazioni di Bankitalia potrebbero portare a procedimenti sanzionatori verso gli amministratori del Confidi. Tra essi c’è anche il rappresentante della Provincia. Per garantire l’assistenza legale al proprio dipendente, quindi, la giunta provinciale ha deciso di inserire nel disegno di legge di stabilità 2016 una specifica norma.

I rilievi di Bankitalia riguardano la gestione degli ultimi anni e quindi, in particolare, il cda presieduto da Battista Polonioli, mentre oggi, in vista della fusione con la Cooperativa Artigiana di Garanzia, che dovrebbe essere sancita definitivamenbte a metà dicembre, il cda è di soli cinque componenti tra i quali, per la Provincia, Corrado Fedrizzi. La dipendente provinciale che potrebbe avere bisogno di assistenza legale è la consigliera precedente, Renza Pecoraro, dirigente dell’Agenzia per gli incentivi.

L’eventuale procedimento sanzionatorio, disciplinato dall’articolo 145 del testo unico delle leggi in materia bancaria, prevede la contestazione di un addebito da parte di Banca d’Italia - in questo caso si tratta di presunte irregolarità nell’affidamento di credito senza adeguate garanzie - e la concessione di un termine a difesa di 30 giorni per la presentazione di memorie difensive, con la possibilità di un’audizione personale anche con l’assistenza di un avvocato.
La rappresentante della Provincia è stata nominata nel cda per un compito da svolgere in base a disposizioni di servizio, nell’orario di lavoro e come obbligo di servizio, senza emolumenti aggiuntivi. La legislazione attuale però non prevede l’assistenza legale per questo tipo di procedimenti. La legge di stabilità cerca dunque di rimediare a questa mancanza nel caso fosse necessario ricorrere a un legale per questo o altri casi che dovessero coinvolgere dipendenti pubblici che rappresentano la Provincia in banche o consorzi fidi vigilati dalla Banca d’Italia.

In questa fase Confidimpresa sta per inviare le controdeduzioni al verbale ispettivo e solo dopo Bankitalia deciderà se confermare o meno i rilievi ed eventualmente erogare sanzioni.
Confidimpresa l’anno scorso si era trovato in difficoltà soprattutto per garanzie e affidamenti concessi a grandi imprese come Pvb, la ex Petrolvilla, e Gallox, poi entrate in crisi. Nel bilancio 2014 le posizioni deteriorate erano arrivate a 77 milioni di euro, di cui 43,7 milioni di sofferenze, su garanzie totali per 173,3 milioni. Banca d’Italia, oltre a sollecitare più coperture delle sofferenze con accantonamenti e svalutazioni, aveva anche riclassificato una parte del capitale sociale fuori dal patrimonio di vigilanza, portandolo sotto il minimo legale. Ora il Confidi, in vista della fusione, sta rimettendo i conti a posto.

comments powered by Disqus