Casse Rurali in utile di 34 milioni di euro
Le Casse rurali trentine si presentano all'appuntamento col gruppo nazionale del credito cooperativo con i conti decisamente migliorati. Il 2017 si chiude con un utile netto complessivo di 34 milioni di euro, rispetto ai 25 milioni di perdite 2016, anche grazie agli interventi di riorganizzazione aziendale, con 7 nuove fusioni che hanno coinvolto 11 banche e ridotto il numero delle Casse da 36 a 25. I prestiti sono in calo, ma diminuiscono anche i crediti deteriorati, scesi del 22% da 2,6 a poco più di 2 miliardi. Ora però si apre la partita dei rapporti tra gruppo bancario e movimento cooperativo. Cassa Centrale e Federcoop duellano sul ruolo del Fondo Comune delle Casse Rurali, primo azionista di Ccb con l'8,17%, e sui contributi delle Rurali, che la Federazione propone di stabilizzare a 1,1 milioni mentre Cassa Centrale vorrebbe ridurli ancora.
Ieri al convegno di settore sono stati eletti i 4 amministratori da proporre all'assemblea in base al nuovo Statuto. Le preferenze sono andate a Marco Misconel , presidente Rurale di Fiemme, Emiliano Trainotti , presidente Vallagarina, entrambi consiglieri uscenti, Arnaldo Dandrea , presidente Rurale Valsugana e Tesino, e Antonio Pilati , presidente Tassullo e Nanno (nuova nomina). È rimasto fuori il presidente della Rotaliana Mauro Mendini , mentre non si è ricandidato, per impegni nella sua azienda, il presidente della Bassa Anaunia e vicepresidente uscente di Federcoop Cesare Cattani .
Le Rurali oggi sono 25. «Un numero destinato a calare ancora - spiega il responsabile del settore credito della Federazione Ruggero Carli - considerato che dal 1° luglio partiranno altre tre fusioni che porteranno il totale a 20».
La raccolta complessiva delle Casse sfiora i 17,5 miliardi, con la diretta stabile a 12,6 miliardi e l'indiretta in crescita a 4,9 miliardi, trascinata dal boom del risparmio gestito: +350 milioni, +12%. In calo del 5,3% a 10,3 miliardi i crediti complessivi, con una crescita dei prestiti alle famiglie e un calo di quelli alle imprese. Le partite deteriorate sono inferiori al 20% degli impieghi, dal quasi 24% del 2016. «Stiamo lavorando per un'ulteriore riduzione di questo indicatore - aggiunge Carli - attraverso cessioni e cartolarizzazioni».
I fondi propri delle Rurali sono a 1,5 miliardi, con l'indicatore di solidità Total capital ratio che tiene a quota 16,2%. Al risultato ha contribuito anche la riduzione dei dipendenti sotto quota 2.000 grazie al sistema solidaristico attivato con la costituzione dell'ente bilaterale Ebicre e della sua sezione speciale Fondo per l'occupazione (Focc). Il risparmio sui costi è stato di quasi 10 milioni (-6,3%).
Per quanto riguarda i rapporti tra Federazione e gruppo bancario, su cui è aperta da tempo la trattativa, i dipendenti Federcoop che passano a Cassa Centrale sono 29, di cui 15 già trasferiti e altri 10 in spostamento ai primi di luglio. Il contributo delle Casse rurali alla Federazione è stato l'anno scorso di 3 milioni, già ridotto rispetto ai 4,9 milioni del 2016 a seguito delle fusioni. Quest'anno la cifra sarà confermata, salvo il conguaglio per i servizi trasferiti. Federcoop ha proposto a Cassa Centrale una soluzione a regime per il prossimo triennio: 1,1 milioni di contributi più i 300 mila per Federcasse e 300 mila per le altre società legate al credito. Tenendo conto che resta in capo a Federcoop, tra l'altro, proprio Ebicre e il Fondo occupazione così prezioso per le Rurali.
Ma il presidente di Cassa Centrale Giorgio Fracalossi , presente insieme al direttore generale Mario Sartori , non ha dato il via libera: se le Casse diminuiscono ancora, dice, deve calare anche il contributo. E non c'è accordo sul ruolo che avrà d'ora in poi il Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine, ora non più proprietario di Phoenix ma primo azionista della nuova Ccb da 1 miliardo di capitale. Secondo la Federazione, il Fondo Comune dovrebbe essere tutelato nel suo rapporto mutualistico e rimanere il soggetto che esprime il legame Rurali-movimento. Cassa Centrale non è di questo avviso. Se ne parlerà col nuovo cda di Federcoop.