Draghi: «Economia più debole ma la Bce ha ancora munizioni»
Rischi in aumento sulle prospettive economiche dell'Eurozona e nel breve termine la crescita sarà probabilmente più debole rispetto alle attese. Mario Draghi suona il campanello d'allarme dopo la prima riunione dell'anno della Banca Centrale Europea a Francoforte, rassicurando però che al momento il rischio di recessione è basso e che la Bce ha ancora a disposizione le sue munizioni per far fronte al peggio.
«I rischi per le prospettive economiche si sono mossi verso il basso», da bilanciati, afferma Draghi, citando fra i fattori di rischio il protezionismo e gli scenari geopolitici che «pesano sulla fiducia». Ma pure «lunghe trattative sulla Brexit rappresentano un rischio» per la crescita, aggiunge il presidente Bce. Proprio questo mese l'indice Pmi manifatturiero nell'Eurozona, che monitora l'attività del settore, è sceso a 50,5 punti, segnando il livello più basso da novembre del 2014. In Germania lo stesso indice è addirittura scivolato sotto la soglia dei 50 punti, a 49,9, registrando una contrazione dell'attività per la prima volta da quattro anni. In questo quadro quindi «è ancora necessario un significativo stimolo monetario», soprattutto «per sostenere l'inflazione» che nei prossimi mesi «rallenterà», spiega Draghi, ricordando che a dicembre l'inflazione è crollata all'1,6%.