Morto Karl Lagerfeld, il genio della moda mondiale
Lo stilista e fotografo tedesco Karl Lagerfeld è morto questa mattina all’ospedale americano di Neully, alle porte di Parigi, dove era stato ricoverato d’urgenza nella giornata di ieri. Aveva 85 anni, ed era direttore creativo di Fendi assieme a Silvia Venturini Fendi, di Chanel, oltre che del proprio brand.
Il mondo della moda è in lutto: Lagerfeld era un maestro indiscusso, una icona rock, un brand. Nato ad Amburgo il 10 settembre 1933 da Otto, imprenditore nel campo dei prodotti caseari, ed Elizabeth Bahlmann, che all’epoca era commessa in un negozio di Berlino. Ma a lui è sempre piaciuto narrare le sue origini come nobili.
Dalla germania se ne andò giovanissimo: a 14 anni a Parigi a studiare arte e disegno. In breve impara diverse lingue, si fa subito notare, nel 1954 vince il neonato Woolmark Prize, antesignano dei premi di moda, con il bozzetto di un cappotto, mentre l’altro talento emergente con cui si deve spartire il titolo, Yves Saint Laurent, un abito da sera.
Dopo il trofeo va a fare l’assistente da Pierre Balmain, all’epoca il top dello chic parigino, poi per 5 anni disegna a Jean Patou. Ma la sua moda è troppo audace e sexy: passa così a Chloé nel 1963 (fino al ‘78, per poi tornare alla guida del brand tra il ‘92 e il ‘97). Nel ‘65 inizia il suo sodalizio da Fendi, dove firma un contratto a vita (lo stesso accordo che sottoscriverà anni dopo da Chanel). Con le sorelle Fendi diventa uno di famiglia, le sarte degli atelier romani lo conoscono e lo adorano, lui lavora instancabilmente su sempre più progetti: nel 1974 fonda anche il brand che porta il suo nome, e che a fortune alterne prosegue ancora oggi (nel 2005 lo ha rilevato la Hilfiger).
Nel 1983 la svolta: prende in mano la maison Chanel per ilanciarla e svecchiarla, a 10 anni dalla morte della fondatrice Coco. Una sfida che vince alla grande.
Intanto, nel 1989, scompare il suo compagno storico, Jacques de Bascher, dandy di ultima generazione e carismatica figura del panorama notturno parigino. Da allora non ha più voluto parlare della sua vita privata, che comunque è proseguita fra locali notturni e sfilate in passerella. Fino alla fine.