Ristrutturazioni e appalti Edilizia, manovra da mezzo miliardo
Nei dieci anni della crisi l’edilizia trentina ha perso 1.500 imprese, 7.400 lavoratori e metà delle ore lavorate. Gli edili artigiani hanno resistito un po’ di più, ma non hanno potuto invertire la tendenza. Fino all’anno scorso. Quando la filiera delle costruzioni ha visto un incremento del fatturato del 5,3% e un aumento dell’occupazione dell’1,3%. Gli ingredienti della ripresa sono i bonus ristrutturazioni, gli appalti pubblici a partire dal ripristino dei danni da maltempo, il sostegno al difficile accesso al credito. Un complesso di misure che, tra provvedimenti varati e da varare, vale almeno mezzo miliardo di euro.
Una manovra su cui l’Associazione Artigiani, il presidente Marco Segatta e il presidente della Federazione edilizia Stefano Debortoli, hanno incalzato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore all’artigianato e turismo Roberto Failoni ieri, nella giornata inaugurale di “A come Costruzioni” al PalaLevico, nel convegno “Il futuro dell’edilizia in Trentino” moderato dal direttore di Assoartigiani Nicola Berardi.
BONUS RISTRUTTURAZIONI
«La provincia di Trento è prima in Italia per utilizzo pro capite delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico. A cui si aggiunge il provvedimento della Provincia che paga gli interessi sui mutui bancari che anticipano le detrazioni d’imposta» ricorda Berardi. Negli ultimi due anni con 8 milioni di contributi pubblici sono stati attivati lavori per 280 milioni. «La garanzia pubblica funziona dal punto di vista psicologico» osserva Debortoli. «I contributi aiutano i cittadini e portano lavoro alle imprese - sottolinea Segatta - Riusciamo a renderli strutturali, togliendo l’incertezza alla fine di ogni anno?». La misura provinciale, ad esempio, non è stata ancora confermata per il 2019. «Il provvedimento sugli interessi lo riproponiamo» risponde Fugatti. Failoni precisa: «Se ci riusciamo, troviamo qualche milione subito. Altrimenti nell’assestamento di bilancio». E ricorda che sulle ristrutturazioni degli edifici nei centri storici sono arrivate 1.000 domande ed è stata data risposta a 200. «In 800 aspettano, stiamo accelerando in collaborazione con le Comunità di valle».
APPALTI PUBBLICI
«Se tira l’edilizia, tirano tanti altri settori - afferma Fugatti - Occorre aumentare gli investimenti pubblici, con normative meno vincolanti negli appalti come l’estensione della trattativa diretta fino a 150 mila euro». Da gennaio a settembre, precisa, «partiranno 120 milioni di lavori per ripristinare i danni del maltempo, a cui si aggiungono altre opere in cantiere fino a un totale di 200-250 milioni di appalti». Ma ci sono anche i 400 milioni nazionali per scuole, strade e altre opere dei Comuni, da appaltare entro il 15 maggio altrimenti si perdono i soldi. «Il governo ha deciso la scadenza come stimolo agli uffici» sostiene l’onorevole Vanessa Cattoi intervenendo nel dibattito. «Come Provincia, insieme al Consorzio dei Comuni, facciamo da regìa informativa» aggiunge Fugatti.
ACCESSO AL CREDITO
«Due anni fa avevo parlato della difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese anche nelle Casse rurali. Ora la Banca d’Italia ci ha dato ragione» afferma Segatta. Positivo il recente protocollo con banche e Confidi su informazione e formazione alle aziende, ma serve di più. «Ora abbiamo a Trento una capogruppo nazionale - dice Fugatti con riferimento a Cassa Centrale Banca - Mi aspetto attenzione al settore artigiano. Qualcosa possiamo fare sostenendo i Confidi e la sezione speciale trentina del Fondo di garanzia nazionale, dove sono stati messi 5 milioni e che ha visto l’accesso di 600 imprese».