A22, Camera di Commercio di Bolzano dice no all'accordo con Toninelli
«A queste condizioni perfino l’alternativa di una gara europea per la concessione dell’A22 sarebbe più ragionevole». È il mondo dell’economia altoatesina, per voce del presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, a spiazzare il presidente della Regione Trentino Alto Adige (primo azionista di Autobrennero), Arno Kompatscher. Kompatscher, nella lettera con cui, il 4 aprile, ha convocato i soci pubblici di Autostrada del Brennero spa domani in Regione, per decidere il da farsi sia in risposta all’ennesimo ultimatum del ministro Danilo Toninelli, sia per stabilire il probabile rinvio dell’assemblea di bilancio e rinnovo del cda del 29 aprile, tra i punti critici ancora irrisolti ha citato le “partecipazione aggiuntive”. I finanziamenti «relativi a diversi interventi (Isola della Scala, Cispadana, Valdaro, Interbrennero)» scrive Komptscher ai soci «sono stati espunti sia dal Piano finanziario regolatorio che dal Piano economico-finanziario, in quanto ritenuti non remunerabili in tariffa». In dettaglio, si tratta di 350 milioni di interventi che dovrebbero rientrare in pieno nell’accordo di corridoio del Brennero, ma che ministro e governo non riconoscono: 50 milioni per rilevare la società Interbrennero e potenziare l’interporto di Trento nord, 100 per l’aumento di capitale della Autostrada Regionale Cispadana spa (di cui Autobrennero detiene il 51%), 70 per lo sviluppo del porto fluviale di Valdaro di Mantova e circa 130 per realizzare il nuovo interporto di Isola della Scala (Verona).
I soci del sud, senza questi interventi e senza garanzie di rappresentanza in Autobrennero (in cui il cda per legge regionale va ridotto da 14 a 5 membri), mai firmeranno l’accordo proposto da Toninelli e sono pronti ad uscire dalla società. Da ieri, questi soci sudisti hanno l’appoggio di Ebner: «Senza l’interporto a Isola della Scala i vantaggi della Galleria di Base del Brennero si ridurrebbero drasticamente; per questo il presidente della Camera di commercio è dell’avviso che - allo stato attuale - il contratto per il prolungamento della concessione dell’autostrada non debba essere sottoscritto». Più ragionevole, quindi, una gara europea.
Ebner ricorda che «già nel 1996 i responsabili di allora dell’A22 avevano acquistato, tramite la società affiliata STR, un terreno di 70 ettari nel Comune di Isola della Scala, che conta 12.000 abitanti ed è situato a sud di Verona. L’obiettivo di tale operazione era costruire in futuro in interporto all’incrocio autostradale Verona-Brennero/Venezia-Milano. La costruzione doveva essere finanziata con gli introiti dell’A22».
«Dal punto di vista della Camera di commercio di Bolzano» spiega il presidente il “taglio” dei 350 milioni, tra cui l’opera di Isola della Scala «è inaccettabile, in quanto la disponibilità dell’interporto è un elemento indispensabile per il futuro trasferimento del traffico merci dalla strada su rotaia». Ebner puntualizza: «L’interporto Isola della Scala diventerà indispensabile soprattutto una volta ultimata la Galleria di Base del Brennero. L’interporto “Quadrante Europa” non basterà più in futuro: per questo occorre assolutamente definire il finanziamento dell’interporto di Isola della Scala nell’ambito del prolungamento della concessione per l’autostrada».