Rurali, 2 milioni in meno in Federcoop I conti della Cooperazione tengono per il taglio di 40 addetti in due anni
L'anno scorso i contributi associativi versati dalle Casse rurali alla Federazione Trentina della Cooperazione sono diminuiti di 1,9 milioni di euro, cioè di più della metà rispetto alla cifra precedente. La consistente riduzione deriva dai processi di fusione, che hanno portato le Rurali a quota 20 e le porteranno a 17 dal 1° luglio, e dal trasferimento di attività al gruppo bancario cooperativo Cassa Centrale Banca.
Le Rurali, inoltre, hanno dovuto versare tramite la Federazione 1,3 milioni al Fondo di garanzia istituzionale del credito cooperativo per far fronte alle crisi delle Bcc in altre zone d'Italia. Per tutti questi motivi i ricavi di Federcoop sono in calo del 4%. Tuttavia la Federazione chiude il bilancio 2018 con un utile di 575 mila euro, più del doppio dell'anno precedente, grazie soprattutto alla contrazione dei costi del personale di quasi il 17%. In via Segantini, infatti, oggi lavorano 146 persone, 24 in meno del 2017 e 40 in meno del picco massimo raggiunto nel 2016 con 186 dipendenti.
I conti verranno presentati all'assemblea di venerdì, che ha all'ordine del giorno anche l'incorporazione di Piedicastello spa nella Federazione, dopo la conclusione dei lavori di bonifica e la consegna dell'area ex Italcementi a Patrimonio del Trentino, e la votazione di conferma dei tre consiglieri cooptati dal cda nei mesi scorsi: Renzo Marchesi (Concast), entrato al posto di Saverio Trettel , Lorenzo Libera (Cavit), entrato al posto di Bruno Lutterotti , e Paolo Spagni , entrato al posto di Mariangela Franch . Negli ultimi due casi, nelle dimissioni dei consiglieri che erano stati eletti l'anno scorso hanno pesato i contrasti degli ultimi mesi tra la presidente Marina Mattarei e la maggioranza del consiglio di amministrazione.
Ci si aspetta che nell'assemblea di venerdì si delinei invece un nuovo quadro unitario. Ma c'è un'incognita: la relazione di Mattarei nella parte dell'assemblea riservata ai soci, prima di quella pubblica dove interverranno il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l'assessore con competenza sulla cooperazione Mario Tonina . Dello svolgimento dell'assemblea si è parlato ieri mattina nel cda (nella foto) che ha ratificato le nomine in Promocoop (vedi box). Il dubbio è che possa essere una relazione di rottura invece che di unità, anche se poi non vi sarebbe nessun voto sull'intervento della presidente ma solo una fase di dibattito.
Tornando al bilancio 2018 di Federcoop, il valore della produzione è pari a circa 20 milioni, 882 mila euro in meno del 2017 pari ad un calo del 4,2%.
In quest'ambito, i contributi associativi scendono del 7,1% a 7,4 milioni, che diventano poco più di 6 al netto dei contributi al Fondo di garanzia delle Bcc (che per i conti della Federazione sono una partita di giro). Scendono i ricavi da servizi verso le Casse rurali, sempre per il subentro del gruppo, ma crescono verso gli altri settori. Sul versante dei costi, la riduzione che riequilibra i conti è quella del costo del lavoro: 2 milioni in meno, da 11,7 a 9,7 milioni, grazie alle 24 uscite nette durante l'anno sia per trasferimenti in Cassa Centrale che per prepensionamenti con l'aiuto del Fondo occupazione dell'ente bilaterale Ebicre.
Infine, anche Federcoop, come altri investitori, svaluta ulteriormente le due quote che possiede del fondo immobiliare Clesio, proprietario e gestore del quartiere Le Albere. Ora valgono meno della metà: dai 100 mila euro iniziali siamo a 44.641 euro.