Tutti pazzi per l'ebike «Noi ne noleggiamo 120»
Quando un servizio di vendita, assistenza e noleggio bici diventa un'attività di promozione turistica del territorio. È la storia del «Prestabici» di Trento. Voglia d'aria aperta, mobilità «green», piacere della fatica (controllata, senza esagerazioni), costi tutto sommato contenuti nel muoversi a pedali, senza bisogno di carburanti. Ecco spiegato il successo della bicicletta, che grazie alle batterie elettriche sta vivendo una straordinaria seconda giovinezza. E così ci si attrezza per soddisfare l'ampia richiesta del mercato, molto vivace per le vendite e a dir poco brillante per i noleggi. Tanti ciclisti prima di acquistare una e-bike, il cui mercato è letteralmente esploso negli ultimi 3-4 anni, ne prendono diversi modelli a noleggio per farsi un'idea. Chi ne possiede già una, spesso la prende a noleggio per gli altri familiari che sono rimasti alla bicicletta tradizionale. Le biciclette a pedalata assistita sono un vero e proprio fenomeno.
«Rappresentano, per noi, il 90% del volume d'affari per quanto riguarda le vendite e sono la maggioranza anche per quanto riguarda i noleggi», spiega Diego Tambosi, 35 anni, studi universitari in Economia, che con il padre Dimitri e la madre Patrizia Zieger gestisce da due anni il Prestabici di Corso Buonarroti. Una tradizione di famiglia, il mondo a pedali. Papà Dimitri, infatti, negli anni settanta ciclista di buona prospettiva tra i Dilettanti, a inizio anni ottanta aprì il primo negozio di vendita e assistenza per biciclette e poi ideò, vedendo sposata la sua idea da Comune e Opera Universitaria, il servizio di noleggio per universitari. In via Suffragio e via Canestrini le sedi più recenti. Nel 2017 il trasferimento negli spazi nella parte finale di Corso Buonarroti, verso lo slargo che lo congiunge a Lungadige Leopardi. Una posizione strategica, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dalla fermata dei pullman a lunga percorrenza di Lungadige Monte Grappa, dalla funivia di Sardagna, dal casello autostradale di Trento Centro e soprattutto lungo la ciclabile che porta verso Rovereto e verso Bolzano. «Manca poco al collegamento ciclabile di Trento con Pergine attraverso la gola dei Crozi, e speriamo anche di poter proporre ai turisti una ciclabile verso Cadine, attraverso il Bus de Vela. Intanto consigliamo loro di salire a Sardagna con la funivia e scendere poi verso la Valle dei Laghi attraverso la strada del Camponzin» spiega Diego. I ciclisti non sono solo clienti, ma veri e propri ospiti per la famiglia Tambosi. Che li coccola con consigli tecnici sulle bici, certo, ma anche sugli itinerari. Con l'aiuto della tecnologia. «Abbiamo 120 bici a noleggio. In tanti ci chiedono "Dove posso andare?".
Facciamo scaricare la nostra app e proponiamo itinerari mappati da noi e sempre aggiornati, a seconda del tempo a disposizione, delle capacità, del tipo di bici, della preparazione fisica del ciclista che noleggia la bici da noi» continua Diego. Un servizio, quello del noleggio bici, particolarmente prezioso per i turisti che non vogliono il peso di una bici al seguito nel proprio viaggio. Del Nord Europa, naturalmente, con tedeschi e olandesi in testa, ma anche inglesi e italiani (sono il 40%). «Lo scorso primo maggio abbiamo avuto un gruppo di 115 turisti italiani arrivati con due pullman. Li abbiamo forniti di bici per la loro pedalata in ciclabile». I noleggi vanno dalle due ore alla giornata intera. «Le e-bike hanno riportato in sella tante persone che per motivi di salute o condizioni fisiche o per l'età avevano rinunciato». Molto richieste le mtb biammortizzate, mentre il top di gamma è rappresentato dalle enduro, vocate per i terreni più accidentati, con sellino telescopico abbassabile in corsa tramite un pulsante sul manubrio, per concedersi discese aerodinamiche. «La durata delle batterie ? conclude Diego Tambosi ? non è più un problema: ci sono mountain bike con batteria integrata ed esterna. Coprono fino a duemila metri di dislivello. Con le bici da trekking arriviamo tranquillamente ai 150 km».
A fine stagione le bici da noleggio vengono messe in vendita. La famiglia Tambosi è anche alla guida di un'associazione, l'Alpina Sport ? circa 30 iscritti ? che organizza e partecipa alle richiestissime ciclostoriche: pedalate in bici d'epoca con abbigliamento e accessori vintage.